Redazione Online
RUSSO SCRIVE AI PARLAMENTARI | «Qualunque sia l’esito del dibattito in Aula, la giornata di domani rappresenterà un momento importante, uno spartiacque decisivo nella vita di questa legislatura. Sarà una giornata in cui, come parlamentari, avremo ancora più fortemente puntati su tutti noi gli occhi degli italiani, che ci chiedono senso di responsabilità e atteggiamenti credibili rispetto agli impegni presi». Inizia così la lettera aperta inviata questo pomeriggio da Francesco Russo, senatore Pd del gruppo di presidenza, ai suoi colleghi degli altri schieramenti.
LE PAROLE DI NAPOLITANO | «Per questo, dopo aver riletto il discorso pronunciato dal Presidente Napolitano il giorno della sua rielezione, mi sono permesso di inviarlo in omaggio a voi, colleghi senatori degli schieramenti opposti. È un discorso che, solo qualche mese fa, la maggior parte di noi ha applaudito convintamente – continua il senatore, nella lettera – e che ci invita con forza alla «coesione nazionale, vitalità istituzionale, volontà di dare risposte ai problemi» e a «ritrovare fiducia in noi stessi e rinnovata apertura di fiducia internazionale verso l'Italia».
VOTO DI FIDUCIA A LETTA | Alla luce delle parole del presidente della Repubblica chiedo un voto di fiducia al governo Letta a tutti coloro che senza più titubanze e perdite di tempo vogliono impegnarsi a superare «l'imperdonabile mancata riforma della legge elettorale», a superare il «tabù del bicameralismo paritario», a fare «le riforme improrogabili per far sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana». Il Presidente Napolitano ci ha ricordato, in quel discorso, che facciamo parte «dell'istituzione parlamentare non come esponenti di una fazione ma come depositari della volontà popolare» e che il nostro obbligo è rispondere alla «grande questione sociale», in particolare alla «prospettiva di futuro di un'intera generazione». L'esecutivo Letta è nato, come governo di servizio, proprio per rispondere a questo alto ed esigente invito – conclude Russo –. Spero fortemente che il voto di tutti noi, domani, sappia essere all'altezza di quelle parole».
Martedì 1 ottobre 2013
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