di Silvia Tozzi
ROMA | La Guardia di Finanza sta eseguendo un sequestro di beni da oltre 50 mln di euro nell’ambito di un’inchiesta derivata dal suicidio di Giovanni Paganini Marana, broker romano titolare di una società di intermediazione mobiliare, uccisosi lo scorso 7 settembre a Roma.
UN BUCO | Le indagini sono state svolte in seguito alle segnalazioni di facoltosi clienti di Paganini che hanno lamentato un grosso buco finanziario fatto dal broker e da altre persone con le somme da loro investite e mai restituite. L'inchiesta ha riguardato prevalentemente la società Auditors italiana srl.
INDAGATI | Risultano indagate sette persone: Paola Taccone Gallucci, Marco Chiarion Casoni, Amerigo Casamonti, Paolo Chiapparelli e Mauro Mazzantini, tutti di Roma; Anna Paola Tiscornia e Maria Immacolata Gambaro di Genova. I reati contestati vanno dall’appropriazione indebita aggravata di somme degli investitori all’infedeltà patrimoniale aggravata, all’ostacolo dell’esercizio delle funzioni di vigilanza (affidate al ministero dell’Economia per le società di intermediazione mobiliare) e all’abusivo esercizio di attività finanziaria. Nei confronti di due degli indagati è anche ipotizzato il reato di riciclaggio.
Mercoledì 13 novembre 2013
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