Redazione Online
ROMA | Il governo è stato battuto in aula al Senato nella votazione di una mozione della Lega Nord che vieta per 1 anno l'apertura di nuovi centri per i giochi d'azzardo elettronico on line e nei luoghi aperti al pubblico.
La mozione della Lega Nord è stata votata ad ampia maggioranza. L'Esecutivo aveva dato parere contrario. Il sottosegretario Alberto Giorgetti rimetterà la delega sui giochi nella mani del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Una mossa per sottolineare la perdita di gettito che il voto del Senato comporterà, quantificata in circa sei miliardi.
Il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, intanto esulta su Twitter: «Bravi senatori leghisti. E adesso governo a casa».
CONTRASTO AL GIOCO D'AZZARDO | L'ordine del giorno, che ha sostituito alcune mozioni illustrate nella seduta pomeridiana del 4 settembre e ha ricevuto il voto favorevole anche del Movimento 5 Stelle, impegna il Governo a dare attuazione ai principi del decreto Balduzzi al fine di rendere più incisiva l'azione di contrasto al gioco d'azzardo patologico e di aggiornare i livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da questa patologia; ad assumere iniziative per garantire una maggiore tutela ai minori e alle persone vulnerabili; a proseguire nella promozione d'iniziative di sensibilizzazione circa i rischi collegati al gioco; a vietare la pubblicità dei giochi d'azzardo e di fortuna sui mezzi di comunicazione e informazione; a elevare, in coerenza con la normativa europea, gli standard di accreditamento dei concessionari e i controlli sulla loro identità societaria; a rafforzare, con riferimento alla tracciabilità del denaro, il sistema del conto dedicato e del registro scommesse; a introdurre il divieto di partecipare a gare per il rilascio di concessioni in materia di giochi da parte di persone fisiche e giuridiche condannate per reati gravi; a equiparare agli operatori legali le compagnie estere che esercitano in Italia senza licenza; a prevedere maggiori poteri d'intervento dei sindaci; a istituire meccanismi per verificare la maggiore età del giocatore; a promuovere l'introduzione di una normativa europea omogenea; a valutare la possibilità nell'ambito della legge di stabilità di allineare l'aliquota Iva sui giochi.
Giovedì 5 settembre 2013
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