di Silvia Tozzi
SEDRIANO | Sedriano, 11mila abitanti, è il primo consiglio comunale lombardo sciolto per infiltrazioni mafiose. Ma il sindaco in carica, Alfredo Celeste (Pdl), 60 anni, professore di religione, eletto nel 2009 e oggi indagato per corruzione, non accetta la decisione di Palazzo Chigi.
ACCUSA INFONDATA | Il sindaco sostiene che si tratta di un'accusa infondata e perciò chiederà al Tar e al Consiglio di Stato la sospensione e l’annullamento del provvedimento. Per Celeste «questo scioglimento è un atto politico, serviva a conclamare che in Lombardia la mafia c’è e di questo anch’io ne sono convinto. Ma non c’è in Comune a Sedriano. Un’accusa infamante». Celeste non si è dimesso, né dopo l’arresto, né dopo l’insediamento della commissione prefettizia e neppure quando la Procura ha chiesto la sorveglianza speciale. Il pm Alessandra Dolci lo accusa di non aver denunciato il tentativo di corruzione da parte di Eugenio Costantino, imprenditore legato al clan Di Grillo. Celeste ha confermato: «L’episodio a cui si riferisce la Procura avvenne nel mio ufficio, nel 2011. Costantino mi fece capire che se gli avessi affidato dei lavori lui mi sarebbe stato riconoscente. L’ho allontanato subito dall’ufficio e poi non ho più avuto rapporti con lui, se non sporadici. Non dimentichiamo che lui era il referente politico di zona di un partito alleato con il Pdl, la Democrazia cristiana per le autonomie. Ma soprattutto io non sapevo che lui appartenesse a un clan mafioso e anche questo lo scrive il pm nella richiesta di rinvio a giudizio. Non ho denunciato il fartto per leggerezza».
COSTANTINO E SCALAMBRA | In un’intercettazione, il sindaco ha detto a Costantino: «Tu sei il mio idolo» e in un'altra lo ha invitato a una serata con madrina Nicole Minetti a fronteggiare i contestatori. Secondo l’accusa, a governare in comune erano Costantino e Marco Scalambra, chirurgo e accusato di essere un collettore di voti della ‘ndrangheta per il Pdl.
GLI INIZI | Tutto è iniziato nell’ottobre 2012, quando l’assessore della Lombardia Domenico Zambetti è finito in carcere insieme con altre 19 persone. Tra queste, agli arresti domiciliari, c’era il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, appunto non ancora dimesso.
Mercoledì 16 ottobre 2013
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