Scompare a 71 anni un grande figura dell'arte nazionale: Philippe Daverio

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Ettore Gambaretto lo ricorda e l'illustratore Igor Belansky lo ritrae

Scompare a 71 anni un grande figura
dell'arte nazionale: Philippe Daverio

Ha frequentato spesso la Liguria con diversi incontri sul territorio. L'estate 2028 fu foriera di opportunità di collaborazione tra il celebre critico ed Ettore Gambaretto, maestro ceramista albisolese

di Antonio Rossello

L'illustratore Igor Belansky ritrae Philippe Daverio
L'illustratore Igor Belansky ritrae Philippe Daverio

Albisola. Il mondo dell’arte e della cultura ha recentemente pianto la scomparsa di Philippe Daverio. Anche Ettore Gambaretto lo ricorda e l'illustratore Igor Belansky lo ritrae. Aveva 71 anni. Esperto d'arte, critico teatrale, conduttore televisivo, docente e saggista, italiano da parte di padre e fiero delle origini alsaziane della madre. Animatore dei salotti meneghini, nel capoluogo lombardo fu per un mandato assessore alla cultura. Intellettuale a tutto tondo, spiccò come arbiter elegantiarum, marchio di stile i suoi occhiali rotondi e i suoi gilet variopinti. La sua figura eclettica gli permise di stringere relazioni ovunque in campo nazionale, tra gallerie dedicate al panorama contemporaneo, allestimento di mostre, diverse prestigiose collaborazioni per riviste, programmi televisivi e pubblicazioni.  Nel corso dei decenni, fu assiduo frequentatore delle Riviere liguri, tra le altre, pure della provincia di Savona, per via numerose partecipazioni a mostre e inaugurazioni, ma non solo. A Genova e in Liguria era stato anche protagonista di monologhi teatrali, incontri e tavole rotonde. Alle bellezze della nostra regione fu dedicata una sua intervista apparsa sul Secolo XIX del 20 gennaio 2020. In una delle sue ultime volte in Liguria era stato al Santuario di Montallegro, proprio lo scorso agosto 2019, quando aveva partecipato ad una rassegna estiva dedicata anche ai più piccini. Forte il rapporto anche con l'Università di Genova, tanto che nel 2016 era stato ospite a Palazzo della Borsa per Univercity. Nel 2008 invece aveva menzionato Genova, ripercorrendone la sua storia, come esempio di cambiamento in una intervista rilasciata a Primocanale. Noto l’interesse che manifestò per la città di Albenga, specie a proposito famoso -Piatto Blu-, ritrovato in una tomba romana nei pressi del centro storico ingauno, e che oggi trova spazio nel locale Palazzo Oddo. Anche Albissola Marina lo ebbe gradito ospite, il 14 luglio 2018, in Piazza della Concordia quando venne presentato il suo libro “Ho finalmente capito l’Italia. Piccolo trattato ad uso degli stranieri (e degli italiani)” (Rizzoli), nell’ambito del Festival Parole Ubikate in mare. Le cronache dell’epoca riportano che nell’occasione Philippe Daverio incontrò Ettore Gambaretto, noto ceramista e creatore di eventi albisolese. I due ebbero modo di concordare i dettagli inerenti la partecipazione di una pattuglia di promettenti artisti locali alla manifestazione -Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018-, di cui proprio Daverio fu tra i maggiori fautori, insieme a Paolo Levi, Edoardo Sylos Labini e Sandro Serradifalco. Per Gambaretto, l’iniziativa, condotta attraverso la sua nuova creatura -Atelier d’Arte Gambaretto-, rappresentò, nel solco di molteplici collaborazioni con i più referenziati esponenti del settore, tra i quali anche Vittorio Sgarbi e Andrea Diprè, il primo rilevante impegno a livello nazionale dopo la conclusione di una pluriennale esperienza alla guida de “La Casa delle Arti“. Una solida premessa con cui trovarono conferma indiscrezioni da tempo ventilate da varie testate online circa i nuovi orizzonti che di lì a breve si sarebbero prospettati al vulcanico maestro albisolese.

Mercoledì 9 settembre 2020

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