di Silvia Tozzi
ROMA | Matteo Renzi ha anticipato che tra un mese «prenderemo in mano la riforma della Pubblica amministrazione, per scardinarla completamente. Lì vedremo il derby palude contro corrente, conservazione contro innovazione. Sarà durissima, la vera battaglia. Al confronto la strana coppia Camusso-Squinzi contro il governo sarà solo un leggero antipasto». L'obiettivo è «togliere per la prima volta alla politica e restituire ai cittadini e alle imprese».
L'ATTACCO A CAMUSSO E SQUINZI | Renzi però attacca Susanna Camusso e Giorgio Squinzi, che «attuano una strana assonanza tra il capo dei sindacati e il capo degli industriali: è uno scontro tra palude contro torrente impetuoso: chi in questi anni ha fatto parte dell’establishment, vive con preoccupazione i cambiamenti di merito e di metodo. Soffrono il fatto che si facciano le riforme senza concordarle con loro. Ma se queste riforme aiutano imprese e famiglie e colpiscono i politici, io vado avanti».
CAMUSSO | Da Cernobbio Camusso ha attaccato infatti l’esecutivo sul lavoro: «Il governo ha esordito bene sul piano dei redditi, ha invece esordito malissimo sul piano delle regole». L'errore è stato di non «contrastare la lunga stagione di precariato». Camusso ha aggiunto che «il problema vero è che il lavoro in Italia è poco, lo scivolamento verso la povertà non è solo un aspetto di diseguaglianza generale ma è frutto di una presenza di lavoro povero e dall’assenza di lavoro. Tutte le risorse disponibili vanno messe per creare lavoro».SQUINZI | Il leader di Confindustria Squinzi ha ventilato la possibilità di spostare la sede della Mapei in Svizzera. Dura la reazione della Camusso: «Penso che chi si consideri classe dirigente dei un Paese debba soprattutto sostenere il Paese».
BONANNI | Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che ha invitato il numero uno di Confidustria ad abbandonare il «populismo», per riprendere invece una «alleanza» tra lavoratori e imprese.
LE PROVINCE | Si continuerà con la riforma delle Province che «non si limita ai 160 milioni di euro di risparmi che facciamo sui consiglieri provinciali o ai 600 milioni di risparmi che facciamo con le spese collegate». Si taglieranno «più di 100 sedi della Banca d’Italia e dell’agenzia delle entrate». L'obiettivo è «riorganizzare la macchina dello Stato».
Domenica 23 marzo 2014
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