di Silvia Tozzi
ROMA | Matteo Renzi ha lanciato l'ultimatum: sette giorni per sapere cosa pensano gli altri partiti sulla sua offerta di revisione della legge elettorale.
RENZI | «La nostra presa di posizione costringe tutti a dire la propria e mi pare che lo stiano facendo tutti i partiti. La prossima settimana si dovrà tirare la rete e poi partire con la procedura parlamentare», cioè ratificare la proposta.
UNIONI CIVILI | Riguardo alle unioni civili ha ammonito: «Se l’unico problema con Angelino Alfano è quello delle unioni civili, fatemi dire che è andata di lusso. Sulla famiglia non mi faro certo scavalcare da Alfano e Giovanardi. I governi da loro partecipati hanno azzerato il fondo per la famiglia».
PROVOCAZIONI | Quindi una stilettata al viceministro dell’economia, da sempre critico nei suoi confronti. «Fassina chi?», Poi, parla del calo dello spread, ed elogia Mario Draghi alla Bce, il «condottiero che ha domato questa tempesta».
FASSINA | Per tutta risposta, Stefano Fassina presenta dimissioni irrevocabili. «Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c'è nulla di personale. È questione politica. È un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un'altra posizione»
FORZA ITALIA | Dà contro a Fassina ma tende la mano a Forza Italia: «È un interlocutore molto importante: è il secondo partito e, sulla legge elettorale, non ha espresso una posizione. Sto aspettando che la esprima e aspettiamo di vedere cosa deciderà». Quindi i grillini: l’M5S «rinunci ai propri parlamentari, alle indennità che prendono, al contributo che il gruppo sta prendendo. Se sono così convinti diano il buon esempio».
Sabato 4 gennaio 2014
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