Renzi alla direzione del partito Democratico
ammonisce «Europa: no alle bandierine»

ROMA | Matteo Renzi alla direzione del Partito Democratico ha ricordato che: «La straordinaria ampiezza del risultato non è solo per il Pd o per il suo leader. Va ben oltre le aspettative, è il voto degli italiani per l’Italia. Ha ragione Reichlin a parlare di partito della nazione e il consenso che ci impone a provare a cambiare l’Italia in modo forte e l’Ue». 

PRIMO PARTITO | Ha aggiunto: «Il Pd è primo partito in Europa e ha una responsabilità che giudico naturale venga colta in pieno e non immiserita negli scontri interni. Trovo allucinanti le polemiche per la foto di gruppo: non c’è nessun salto sul carro ma un partito che è convinto di poter discutere al proprio interno con serenità».

RIPARTENZA | L'auspicio è che l’assemblea nazionale del 14 giugno sia «l’occasione per una ripartenza». insomma, via le correnti.

BANDIERINE | Ma Renzi ha puntualizzato che l'obiettivo non è «andare a mettere bandierine con i nomi, è fisiologico ma il nostro compito è richiamare il Pse a quanto detto in campagna elettorale che è per noi fondamentale e per cui siamo entrati nel Pse. Prima di discettare sui nomi è fondamentale capirsi su idee». Quindi una discussione: «Il nostro compito è aprire una discussione sulla politica economica, ieri Padoan ha preannunciato una serie di considerazioni. Una riflessione è opportuna, l’Italia in Europa deve tracciare la strada non seguirla, dobbiamo essere leader e non follower».