Renoir, un vero maestro per l'arte digitale. Attualità poietica della grande arte pittorica

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pierre-auguste renoir, uno dei percorsi dell'arte

Renoir, un vero maestro per l'arte digitale
Attualità poietica della grande arte pittorica

I Percorsi dell'arte di Doriana Della Volta, curatrice, e Sergio Bevilacqua, critico d'arte in chiave socioartistica, aprono orizzonti nuovi grazie all'arte dei grandi del passato. A Palazzo Roverella di Rovigo un'audace mostra sul grande di Limoges

di Sergio Bevilacqua

«Per me, un dipinto deve essere una cosa amabile, allegra e bella, sì, bella! ci sono già abbastanza cose noiose nella vita senza che ci si metta a fabbricarne altre. So bene che è difficile far ammettere che un dipinto possa appartenere alla grandissima pittura pur rimanendo allegro. La gente che ride non viene mai presa sul serio.»

P. A. Renoir

Sergio Bevilacqua e Doriana Della Volta
Sergio Bevilacqua e Doriana Della Volta

Dire “arte oggi” è molto meglio che dire “arte contemporanea”, visto lo scippo del termine attuato dalla definizione di ciò che è successo dal 1980 in poi, quella temperie variegata e senza confini che ha preso il nome di “Contemporary” e che ci troveremo così definita ormai nei libri di storia dell’Arte del futuro. Un poco come rinascimento è un termine che definisce un fatto specifico, però è stato poi attribuito a un preciso periodo dell’arte e della civiltà, soprattutto occidentale, che va in termini ampi dal XV al XVI secolo.

Dunque, l’arte oggi è interessata dalla Quadrivoluzione in corso: Globalizzazione, Antropocene, Mediatizzazione estrema, Ginecoforia sono fenomeni coincidenti che caratterizzano un periodo diluviano. Che cosa significa? In sintesi, perché si tratta di una semplice premessa: nulla può essere compreso se non si fanno i conti con le 4 rivoluzioni in corso. Che nell’arte significano: concentrazione nell’orientamento del gusto; melting pot forzato e contaminazione o compresenza di stilemi provenienti dai punti cardinali; massima disponibilità attuale di comunicazione; importanza dell’imprinting stilistico femminile.

In tale enorme varietà e imprevedibile modo della futura stabilizzazione estetica (alcuni decenni dal momento attuale…), un dato di fatto che riguarda l’arte vissuta oggi, quella di milioni di praticanti e di molti più fruitori nel mondo, è la numerosissima compresenza di strade percorribili. Una esplosione di microscopici a volte prodotti/mercato, che sopravvivono in modo molto sobrio sotto il fungo dei leader mondiali, che fanno sì il gusto, ma che, a differenza di tutto il passato fino a 30 anni fa, non sono in grado di condizionare l’enorme marea di artisti e loro fruitori che si sviluppano nel mondo diluviano del XXI secolo. Marea di stilemi, marea di possibilità, marea di proposte. E ogni referente artistico ha una sua possibilità di seguito: i grandi nomi del passato anche recentissimo sono citati da critici inconsapevoli come riferimenti della pittura o arte in genere di ignoti. Questi ultimi, accanto all’evocazione spesso criptomnestica di quel caposcuola o grande nome, con i suoi/loro segni, compongono poi contaminazioni di vario tipo.

Intendo dire che i Percorsi dell’Arte sono oggi quasi infiniti, e molti di questi portano il nome di artisti di riferimento. Nessun plagio, però, e nemmeno quasi mai maniera. Contaminazione invece sì, fatta in modo magistrale o pasticciata.

Renoir, Ritratto di Claude Monet, 1875
Renoir, Ritratto di Claude Monet, 1875

E allora ecco apparire un Percorso Monet, un Percorso Warhol, un percorso Bacon, un Percorso Albers, un Percorso Picasso epoca A, B o C, e così avanti pressoché all’infinito.

Ogni evento massmediatico può indurre quindi risveglio di gamme di stilemi, sia sul versante dell’artista che sul versante del fruitore. Così, per esempio, le grandi mostre, oppure le campagne stampa, oppure gli eventi culturali, teatrali, cinematografici… Un’asta sorprendente che fa concentrare l’attenzione su Banksy, oppure su un oggetto di arte digitale diffonde segni nell’infosfera che penetrano per la finestra del simbolico a influenzare l’Immaginario artistico poietico e quello collezionistico, con il chiaro risultato di smuovere prodotti/mercato. Ho fatto un esempio di grande facilità di comprensione, ma ci sono strategie anche molto più astute e subdole per ottenere risultati analoghi.

Torniamo ora nel main-stream del discorso, con un caso interessante per l’Italia, sia per la qualità dell’esposizione che per l’impegno di patrocini di altissimo livello, quale quello casalingo dell’istituto bancario CARIPARO e di Intesa S. Paolo: la mostra antologica su Pierre-Auguste Renoir a Palazzo Roverella di Rovigo, inaugurata il 25 febbraio.

Dunque, tra i tanti Percorsi dell’Arte oggi, esiste una contemporaneità di Renoir?

Renoir, La grenouillière, 1869
Renoir, La grenouillière, 1869
Renoir, Vaso di fiori, 1889
Renoir, Vaso di fiori, 1889

Renoir fu pittore dai grandi fasti coevi, successo in vita, prima impressionista poi disertore del movimento guida di tutto il Novecento, causa un motore più veloce che lo porta in scenari ulteriori, pressoché incontaminati. Renoir figura nell’immaginario estetico popolare quasi come sinonimo di grande pittura: non come l’enciclopedico Picasso, ma grazie a sfumature romantiche e preziose, che lo fanno riferimento di un genere solare, di un… Percorso Renoir.

Renoir, Nudo in poltroncina, 1900
Renoir, Nudo in poltroncina, 1900
Renoir, Nudo, 1915
Renoir, Nudo, 1915

A mio avviso ben presente, anche se obiettivamente difficile da intendere nella mostra appena inaugurata, che ha il pregio di approfondire di fatto un versante italiano e alcune facce del prisma tardo ottocentesco del pittore di Limoges, con il gusto delicato e floreale della porcellana autoctona che rimarrà nel suo immaginario iconografico e coloristico. Renoir, un treno estetico in corsa, un continuo flusso dalla concezione al fatto, dalla pittura alla realtà, certo padre di Henri Matisse e di tanto Novecento. Ritorno cosciente alla figura, dopo aver vissuto e digerito precocemente la fotografia, chez Nadar, senza farsi sconvolgere dalla superiore funzione di memoria dell’ottica fotografica e conseguente allontanamento in progress dall’impressionismo prima manetiano e poi monetiano che ne informa il percorso artistico per una bella tratta. Ma poi l’Italia lo sbalestra, gli impone di nuovo la figura di Tiepolo e Raffaello, ed eccolo, modernissimo, sfidare la fragilità del disegno con la forza allegra del colore che seduce mercanti e collezionisti, e anche discepoli (Matisse). La gioia di vivere, al trionfo.

Quindi: figura, colore, allegria. Un vago senso di sospensione metafisico, ma mai filosofico (De Chirico approfondirà), sempre carnale anche se vestito. Infatti il padre era un sarto e gli ha inconsciamente trasferito il rispetto per il corpo: a tratti anche in volti attoniti, come quelli che, da bambino, vedeva nell’atelier paterno scrutare le prove d’abito davanti allo specchio…

Renoir, La baigneuse blonde, 1882
Renoir, La baigneuse blonde, 1882
Antibrote, Baigneuse blonde au crepuscule lysergique, opera d'arte digitale, 2023
Antibrote, Baigneuse blonde au crepuscule lysergique, opera d'arte digitale, 2023

Un sicuro Percorso dell’arte, quello di Renoir. Si può studiare bene questo pittore straordinario e farne modello di attuale seduzione, e catarsi. Il suo spirito e il suo risultato insegnano ancora, e moltissimo… Ad esempio nell’elaborazione della Baigneuse blonde, la sua modella preferita e compagna di vita, ritratta nel 1882 in una luce mattutina, trasformata dall’artista digitale Antibrote in un tramonto lisergico. Ecco un esempio di attuale Percorso dell’arte ispirato da Pierre-Auguste Renoir.

(CLICCARE SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRLE)

Domenica 26 febbraio 2023

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