di Silvia Tozzi
ROMA | Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso sullo sciopero generale Rai dell'11 giugno attacca il premier Matteo Renzi: «È grave sostenere che lo sciopero è umiliante. In quanto qualunque controparte dovrebbe sapere che lo sciopero è una cosa normale. Se cambiano le cose, siamo pronti a discutere. La vendita di Raiway determina incassi di breve periodo, ma costi di lunga durata. Il problema generale di rendere le reti di trasmissione private mette a rischio il sistema paese. Inoltre, il canone è una tassa di scopo, se cambia lo scopo questa non è una variabile indifferente per chi paga il canone, è un atto eticamente non accettabile. Se si vogliono ridurre i trasferimenti alla Rai, allora si abbassa il canone. Una grande azienda deve avere le risorse per andare avanti, il tema non è sottrarsi ai sacrifici necessari».
LA COMMISSIONE | Intanto, la Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha però dichiarato la manifestazione illegittima: «Lo sciopero indetto dai sindacati Rai per il prossimo 11 giugno è illegittimo».
I TAGLI | Le Commissioni Finanze e Bilancio del Senato hanno escluso la Rai dai tagli previsti a carico delle società partecipate dallo Stato. Si tratta di un emendamento al decreto Irpef che modifica l’articolo 20, escludendo proprio la tv pubblica, così come il governo aveva anticipato di voler fare. Rimane invece ancora da discutere il taglio corposo e discusso dei 150 milioni, inserito nell’articolo 21 del provvedimento. Il Pd ha presentato emendamento per salvare le sedi regionali della Rai.
Martedì 3 giugno 2014
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