Quirico: «La Siria è il paese del Male. Non esiste più nemmeno la pietà»

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Durante l'intervista alla trasmissione ballarò

Quirico: «La Siria è il paese del Male
Non esiste più nemmeno la pietà»

«Non c'è nè la rivoluzione, nè un progetto poltico, ma solo banditi»

Redazione Online

Domenico Quirico
Domenico Quirico

ROMA | In Siria «non c'è nessuna rivoluzione, ma solo banditi». Così Domenico Quirico, l'inviato della Stampa rientrato domenica proprio dalla Siria, dove è stato sotto sequestro per cinque mesi, durante un’intervista alla trasmissione Ballarò. «La rivoluzione non c'è più - insiste Quirico, - e non c'è nessun progetto politico, ma solo banditi».

5 MESI DI PAURA, UMILIAZIONE E DISPERAZIONE | Alla domanda di Floris su come siano stati questi lunghi mesi il report ha risposto: «Sono stati un lungo e terribile viaggio attraverso la paura, la disperazione e l’umiliazione. La scoperta amarissima che esiste un paese dove non esiste più la pietà, l’attenzione verso chi soffre, chi è imprigionato, chi non ha nulla. Un paese in cui persino i bambini e i vecchi hanno smarrito il sentimento della solidarietà umana: due anni di guerra civile e violenza hanno trasformato dall’interno il rapporto tra l’uomo e cioè che lo circonda. Questa è la Siria di oggi il paese del male con «M maiuscola». Il bene non è più possibile non abita più lì»

NESSUN ODIO VERSO I SEQUESTRATORI | Non prova «nessun odio» per i suoi sequestratori Quirico. «L’odio è la strada più semplice – ha affermato - Hanno rubato cinque mesi della mia vita. E sono tanti perché bisogna pensarli in termini di minuti e secondi. Io certo li potrei odiare, ma se scegliessi l'odio – ha affermato - sarei un uomo peggiore e pagherei doppiamente questa esperienza. Io invece vorrei accorgermi che questa esperienza terribile mi ha reso migliore, ma questo lo scoprirò solo nei giorni che verranno». «Non sono un santo - ha precisato Quirico -. Forse potrei avvicinarmi al perdono, ma è qualcosa di molto complesso e grande. Comunque, se questa vicenda mi ha reso libero, lo scopriremo nei prossimi mesi»

SILENZIO SU RISCATTO | «Non so se sia stato pagato un riscatto per la mia liberazione, ma di certo se sono qui è per l'avidità dei sequestratori». «Se anche lo sapessi - si limita ad aggiungere Quirico - sarei tenuto al segreto istruttorio che è stato posto su questa vicenda. Posso comunque dire che, se sono stato liberato, è per un sentimento diffuso come è, appunto, l'avidità».

Mercoledì 11 settembre 2013

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