Processo per concussione a Monza chiesti otto anni per Massimo Ponzoni

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l'ex assessore provinciale si È detto ottimista dell'esito del processo

Processo per concussione a Monza
chiesti otto anni per Massimo Ponzoni

Il pm Donata Costa ha dichiarato in aula: «I cinque imputati, con le loro attività, rappresentano una commistione patologica tra pubblico e privato caratterizzato dal disprezzo delle regole»

di Silvia Tozzi

Massimo Ponzoni
Massimo Ponzoni

MONZA | La richiesta del pm Donata Costa per Massimo Ponzoni, ex segretario di Presidenza di Regione Lombardia ed ex assessore provinciale a Monza, accusato di corruzione, concussione, finanziamento illecito, bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita in merito a presunti illeciti connessi a concessioni edilizie e modifiche ai Piani di governo del territorio (Pgt) è stata per una condanna a otto anni e tre mesi con la concessione delle attenuanti generiche.

LA REQUISITORIA | La Costa ha spiegato: «I cinque imputati, con le loro attività, rappresentano una commistione patologica tra pubblico e privato caratterizzato dal disprezzo delle regole». In aula il pm ha ricordato l’inizio delle indagini, avviate nel 2009 grazie ad alcune intercettazioni telefoniche della Dda di Milano attraverso le quali si evinse di alcune fatturazioni fasulle in capo al fallimento della Pellicano srl, società immobiliare riferibile a Sergio Pennati e Massimo Ponzoni. «I cinque imputati, con le loro attività, rappresentano una commistione patologica tra pubblico e privato caratterizzato dal disprezzo delle regole. L’analisi dei fatti deve partire da questa idea generale, in cui ciascuno rivestiva un ruolo. Quello di Massimo Ponzoni era fornire l’appoggio politico», ha detto il pm.

LA SQUADRA | Imputati a vario titolo nello stesso procedimento penale anche quattro ex amministratori locali ed un imprenditore, ritenuti dalla Procura la squadra di Ponzoni attraverso cui l’ex esponente del Pdl riceveva il denaro in cambio di concessioni edilizie o modifiche ai Pgt di alcuni comuni della Brianza. Si tratta di Antonino Brambilla, ex assessore all'urbanistica del comune di Desio poi diventato vicepresidente della Provincia di Monza, Rosario Perri, ex responsabile dell'ufficio tecnico desiano poi diventato assessore provinciale monzese, l'ex sindaco di Giussano Franco Riva (che ha mancato per un soffio a sua volta l'assessorato alla Provincia) e l'intermediario immobiliare Filippo Duzioni che, secondo il pm Costa, ha pagato Ponzoni per ottenere modifiche di destinazione di uso da agricola a commerciale di terreni nei Pgt di Desio e Giussano per realizzare centri commerciali. In cambio, Ponzoni avrebbe ripagato la squadra con consulenze d'oro, poltrone in enti e municipalizzate brianzole.

LE PAROLE DI PONZONI | «Le ricostruzioni dei pm non sono fondate su fatti concreti ma sono un buon colpo di teatro», è stato il commento di Massimo Ponzoni, che si è detto ottimista sull'esito del processo.

Mercoledì 9 ottobre 2013

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