di Redazione online
Omotransfobia. Proprio mentre sta per iniziare la campagna #Restiamoliberi con cui – dall’11 al 25 luglio in varie città italiane, con momento clou a Roma in Piazza Montecitorio giovedì 16 luglio – si agiterà il dissenso delle forze civili contrarie al ddl Zan-Scalfarotto, arriva inaspettato il sostegno del sociologo Sergio Bevilacqua.
L’occasione è stata un’ampia intervista rilasciata a Manuela Antonacci e pubblicata sul sito dell’onlus -Pro Vita e Famiglia-.
Il movimento, che è organizzatore del Congresso Mondiale delle Famiglie, si pone in prima linea sul fronte della mobilitazione in corso.
Accorati gli appelli lanciati da Toni Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente suoi presidente e vice presidente, riportati da queste pagine online i giorni scorsi.
In quest’ottica, Bevilacqua espone dubbi e implicazioni sociologiche inerenti il disegno di legge, sulla base di una lunga e vasta esperienza di clinica delle società umane e, quindi, di aziendalista, amministrativista, economista, editore, scrittore, sociologo della famiglia, dell’arte, della comunicazione, dell’intrattenimento e del convivio.
Un’analisi da cui emergono elementi riconducibili alla sua teoria sociatrica, recentemente illustrata sui giornali in un approfondito resoconto.
Senza un enorme sforzo d’immaginazione, potrebbe prendere forma l’attuazione del -Manifesto del Politico Conservatore -, di cui Bevilacqua è portavoce, come già noto ai lettori dall’articolo online dallo scorso 18 maggio.
Possibili i riflessi in vista delle elezioni che in autunno si svolgeranno in sette Regioni.
Indefinita ancora nel nome e nella struttura, allo stato, è appunto quella che, per dirla con le parole dei suoi promotori, rappresenta oggi una -piattaforma di sensibilizzazione civica-, un aggregatore di istanze e pulsioni che da mesi hanno iniziato a manifestarsi in vari ambiti di discussione, sorti anche in rete.
Venerdì 10 luglio 2020
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