Redazione Online
WASHINGTON | Il regime di Assad è «responsabile» del peggior attacco con armi chimiche del 21esimo secolo. «Noi siamo gli Stati Uniti e non possiamo chiudere gli occhi davanti alle immagini che abbiamo visto, anche se è accaduto dall'altra parte del mondo». Così il presidente americano, Barack Obama, nel consueto intervento radiofonico del sabato, è tornato a sostenere la causa dell'intervento militare contro il regime di Bashar al-Assad.
LA SIRIA NON SARÀ L’IRAQ | Una decisione «solenne» non presa alla leggera. L’uso di armi chimiche non è solo « un attacco alla dignità umana» ma anche una «seria minaccia alla nostra sicurezza nazionale» «C'è un motivo - ha detto il presidente - perché i governi che rappresentano il 90% della popolazione mondiale» si sono accordati sul divieto di uso di armi chimiche. Le armi chimiche non causano solo morte e distruzione ma possono cadere nelle mani di terroristi. «Come leader della più antica democrazia costituzionale al mondo, so che il nostro Paese è più forte e le nostre azioni più efficaci se agiamo insieme». Il numero uno della Casa Bianca ha ribadito inoltre che «non si tratterà di un altro Iraq o di un altro Afghanistan» perché l'azione limitata sia per portata che tempo e non prevederà truppe di terra.
LA DECISIONE DEL CONGRESSO | Poi rivolgendosi al Congresso che lunedì inizierà il dibattito alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva: «Chiedo ai suoi membri, di entrambi i partiti di fare quadrato e di attivarsi per il tipo di mondo nel quale vogliamo vivere, il tipo di mondo che intendiamo lasciare ai nostri figli e alle generazioni future».
L’INCONTRO EUROPEO A VILNIUS | Intanto si è concluso la due giorni dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea a Vilnius voluta per raggiungere una posizione comune riguardo la crisi siriana. Al termine dell’incontro l'alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton ha affermato che gli europei sono per una «risposta forte» all'attacco chimico del 21 agosto, sul quale le informazioni a disposizioni mostrano la responsabilità del regime di Assad.
BONINO, ATTESA PER RAPPORTO ISPETTORI | Il ministro degli Esteri, Emma Bonino ha precisato che «l'Unione europea parla una voce sola nella crisi siriana. Condividiamo l'indignazione per l'uso di armi chimiche e la convinzione che ciò non si debba ripetere e che i responsabili debbano risponderne dinanzi la Corte penale internazionale. Ma concordiamo nell'idea di aspettare il rapporto degli ispettori Onu sull'utilizzo delle armi chimiche e le conseguenti decisioni del Consiglio di sicurezza. Questa linea univoca uscita dalla riunione dei ministri Ue - secondo Bonino - conferma la linea da sempre sostenuta dall'Italia: senza una delibera del Consiglio di sicurezza, pur esprimendo solidarietà politica agli Stati Uniti, l'Italia non dà l'assenso all'intervento armato».
Sabato 7 settembre 2013
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