di Silvia Tozzi
MOSCA | Nadezhda Tolokonnikova, la cantante punk delle Pussy Riot, è scomparsa. da quando è stata trasferita dalla colonia penale russa in cui era detenuta, 15 giorni fa, non si sa più nulla di lei. Lo ha denunciato il marito, Pyotr Verzilov, leader del gruppo artistico Voina (Guerra), che a sua volta sconta due anni di carcere per teppismo motivato da odio religioso.
LO SCIOPERO DELLA FAME | Tolokonnikova in settembre, incarcerata a causa della sua preghiera anti-Putin cantata in una cattedrale di Mosca, aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro le minacce di morte e le condizione di lavoro schiavista nella colonia penale della Mordovia.
SCOMPARSA | Secondo Verzilov, non si sa più niente della moglie dal 22 ottobre: «Non sentiamo Nadezhda da 13 giorni ora. Crediamo che i servizi della prigione abbiano scelto questo metodo particolare per punirla», ha spiegato il marito.
SCHLECHTER | Anche Lambert Schlechter, filosofo, poeta e scrittore lussemburghese, si è attivato per la scarcerazione di Nadezhda. Ha scritto una lettera aperta all’ambasciatore russo in Lussemburgo chiedendo il suo intervento. Nel documento il poeta ricorda di aver già scritto ad uno dei suoi predecessori, nel 1981, per la liberazione del dissidente sovietico Anatoli Marchenko, morto cinque anni dopo per le conseguenze di un lungo sciopero della fame.
Lunedì 4 novembre 2013
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