di Silvia Tozzi
TORINO | La marcia pacifica contro la Tav a Susa vedeva in testa le mamme con i passeggini e i bambini, la banda No Tav, gli amministratori e il furgone del centro sociale Askatasuna. Hanno partecipato circa diecimila persone (secondo la questura), che si sono radunate davanti alla stazione di Susa per partecipare al corteo che attraversa la città, passando anche davanti all'hotel Napoleon, dove alloggiano le forze dell'ordine che controllano il cantiere di Chiomonte.
LE ADESIONI | Alla marcia hanno aderito anche il Movimento 5 Stelle, Rifondazione con il segretario Paolo Ferrero, i Cub e la Fiom. Presente anche l'onorevole Giorgio Airaudo di Sel. Presente anche il presidente della Comunità Montana, Sandro Plano.
COMPENSAZIONI | La manifestazione si svolge mentre si scopre che sono spariti dalla legge di Stabilità gli otto milioni di euro che il governo aveva promesso ai comuni valsusini come compensazioni per la Torino-Lione. Le risorse che dovevano essere rese disponibili nel 2014, sono state calendarizzate per il 2016/2017.
L'ANTICIPO | Oltre alle compensazioni, dalla legge di Stabilità sono stati cancellati i 49milioni di euro di anticipo per la realizzazione del Tav.
CANTIERI | A Susa il cantiere dovrebbe partire nel 2014 e i lavori dovrebbero concludersi in dieci anni. Se per le compensazioni esiste una dichiarazione d’intenti del ministro Maurizio Lupi, per gli anticipi non c’è possibilità che vengano rifinanziati nel Decreto del Fare.
Sabato 16 novembre 2013
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