No alle false sirene del cambiamento una sana sociologia non tralascia i giovani

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No alle false sirene del cambiamento
una sana sociologia non tralascia i giovani

La sensibilizzazione dei giovani è fondamentale quando si considerano i meccanismi delle crisi che si sovrappongono nel nostro complicato presente, le logiche sfuggenti della globalizzazione, del boom mediatico e della crescita demografica

di Vincenzo Punzo

Vincenzo Punzo
Vincenzo Punzo

No alle false sirene del cambiamento: una sana sociologia non tralascia i giovani

L’incessante sviluppo tecnologico e informatico ha comportato repentini cambiamenti sociali: sta modificando il nostro modo di interagire con le altre persone, di lavorare, di vivere emozioni. Accanto a quelli che sono gli interrogativi generali che un simile sviluppo ha suscitato, una sana sociologia non può tralasciare gli impatti reali sulle giovani generazioni di oggi, nostra speranza e avvenire, prima di vagliare proiezioni, talora artificiose, sui destini umani. Questo principio è di grande attualità: significa considerare quanto Papa Francesco ha inteso con l’espressione -volare con i piedi- nell’ Esortazione apostolica -Christus vivit- del 2019, perché effettivamente i giovani non stanno mai fermi, sono sempre alla ricerca di qualcosa. Però si imbattono anche nei propri limiti, come la mancanza di esperienza e, di conseguenza, la paura di sbagliare nelle scelte decisive. Non basta la -velocità-, ci vuole un senso, ed è qui che la vicinanza e la spinta degli adulti è cruciale, soprattutto nel mondo di oggi, pieno di -false sirene-. Avendone fatto esperienza, credo che la voce di Dio si faccia sentire sempre grazie agli -amplificatori- dell’amore.

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 I GIOVANI PER IL CAMBIAMENTO

Quello tra giovani ed adulti è sempre stato un rapporto complesso.

Io sono un … giovane degli anni Settanta … prima e dopo di me tante generazioni di giovani sono diventati adulti, nel 1968 c’è stata anche una svolta, una sorta di cambio generazionale pur nel rispetto della saggezza degli adulti.

Sempre in tale ottica, cioè quella di non buttare al vento quanto fino ad oggi costruito, i giovani, da sempre, sono portatori di innovazione, apportando nuove idee per lo sviluppo economico, sociale e commerciale, grazie all’aiuto di nuove tecnologie.

In questi ultimi due secoli qualcosa è cambiato, sappiamo che quando si corre troppo non si arriva ad un risultato equo per tutti, se poi la corsa è finalizzata a soli interessi di parte, troviamo i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Non sono contrario a chi produce ricchezza, ma ritengo ingiusto che ancora oggi ad alcuni popoli venga negato un bicchiere d’acqua o un pasto caldo, così come è ingiusto che una mamma non possa allattare il proprio figlio o che alcuni non abbiano la possibilità di tuffarsi in un mare pulito …

Devo riconoscere che tanti adulti della mia generazione, guardando indietro alla propria giovinezza, sono consapevoli di qualche sbaglio commesso, pur avendo portato l’Italia del dopoguerra in una posizione invidiata da tutto il mondo, dal punto di vista della libertà sociale ed economica. Era la generazione che, trovandosi in difficoltà nell’ottenere una dignità economica, ha preferito lasciare la città d’origine e crearsi un futuro altrove.

Una cosa che stupisce, quando si parla con gli adulti che in qualche modo vengono a contatto con i giovani, è la facilità con cui vengono pronunciati giudizi spesso negativi. Mentre ricordo bene le parole di Sandro Pertini che diceva: i giovani sono il nostro futuro.

Finalmente oggi si è arrivati a dire: basta non possiamo più respirare a causa di quanto si è distrutto, e a sottolinearlo, come una sorta di rimprovero, sono i giovani adolescenti, pensiamo a Greta Thunberg la giovane ambientalista che ha portato il dramma ambientale all’ ONU coinvolgendo tanti coetanei in tutto il mondo. Voglio citare anche Carola Raktete la giovane comandante della Sea Watch e il giovane giornalista Antonio Megalizzi che ha perso la vita in un attentato, mentre attraverso la radio, portava avanti la propria passione per l’Europa.

Al di là delle singole storie di questi ultimi, ci sono tanti giovani che si impegnano e danno il proprio contribuito, giorno dopo giorno, per il bene comune, magari per avere città, paesi, quartieri più green, più sani, più a misura di tutti, siano bambini, adulti, anziani.

Un bell’esempio ci viene offerto dai cittadini della piccola città di Copenaghen dove tutto è a misura del singolo cittadino, strutture innovative e prodotti a km 0, dove non si compra niente e non si butta via niente in quanto tutto viene riciclato.

Credo che giovani e adulti, aiutandosi reciprocamente, possano fare ancora tante cose per migliorare e cambiare in meglio la qualità della vita.

Vincenzo Punzo

Venerdì 22 ottobre 2021

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