di Antonio De Blasi
Reteluna.it si rinnova e cresce ancora. A partire da oggi comincia la nuova avventura di approfondimento giornalistico, “Reteluna Blog”, un nuovo servizio di blog istituzionali dedicati ai temi più vari di attualità, economia, sport, tendenze, diritti umani, ecc. Il servizio si propone di “dar voce” a tanti blogger in grado di esprimere il proprio giudizio o raccontare quello che accade in Italia e nel mondo attraverso i propri occhi e secondo le proprie competenze.
Reteluna Blog va quindi ad integrare l’offerta editoriale di Reteluna.it, attraverso un nuovo canale interattivo dedicato ai professionisti che conoscono la rete e vogliono esserne protagonisti. A differenza dei cronisti, cioè dei giornalisti del corpo redazionale, i blogger non sono solo “ambasciatori della notizia”, ma faranno anche “opinione”, e grazie alla loro voce, i lettori di Reteluna.it potranno finalmente capire la vera identità del Network di quotidiani di informazione. Tante volte i lettori hanno chiesto quale fosse l’orientamento editoriale, politico, e negli anni la nostra risposta è stata sempre e solo una: essere dalla parte dei lettori, degli italiani, del territorio, sempre. E saranno proprio i lettori, e i blogger, a tracciare la strada che verrà. Lo slogan è inequivocabile: “Reteluna Blog, per separare le opinioni dai fatti”. Ed è proprio questa l’anima del quotidiano, secondo quanto si evince dalle parole dell’editore, Roberto Fonte: “In otto anni di attività abbiamo sempre dato voce a tutti – racconta –. Non c’è mai stata alcuna censura. Il nostro obiettivo, nel tempo, è stato quello di creare un Network di quotidiani locali che fossero indipendenti e liberi. Ci stiamo ancora lavorando. Reteluna Blog andrà a migliorare questo percorso, perché a tutti è consentito esprimere le proprie idee”.
Sig. Fonte, un quotidiano in cui i blogger faranno opinione potrebbe condizionare il lettore e classificare il giornale come “di parte”, per esempio di destra o di sinistra? “Assolutamente no – spiega –. In tanti anni di attività, non è mai successo che qualcuno abbia tentato di classificarci, dicendo di noi come di un giornale di parte. Ai nostri colleghi mi son sempre raccomandato di due cose: verificare le notizie, e parlare di tutto, dare voce a tutti senza mettere considerazioni personali. Con questo non voglio dire che non si possa fare opinione. Al contrario, l’opinione è parte integrante di Reteluna.it. È proprio attraverso le opinioni che si formano le coscienze. Ecco, Reteluna Blog darà voce a tutti, forte e sicuri dei nostri contatti”.
È tempo di bilanci? “No, non è ancora il tempo, ma cominciamo a raccogliere i frutti. Nel tempo abbiamo avuto proposte di vendita, che abbiamo sempre rifiutato. Non ho mai agito da solo, ma sempre di concerto con i colleghi. Coi quali condivido ogni piccola soddisfazione. Più di qualche volta, coi nostri articoli, siamo riusciti a sollecitare l’opinione pubblica, i ministeri della Giustizia, degli Esteri e dell’Interno, oltre che lo stesso Parlamento, che si sono mobilitati dopo le nostre denunce. Le nostre notizie in varie occasioni sono state riprese da altri quotidiani e televisioni nazionali e internazionali”.
Quali sono le maggiori difficoltà di questo settore? “Le rispondo da imprenditore. È un periodo nero per l’editoria in generale, e Internet costituisce ancora un tabù per gli investitori pubblicitari. Nonostante in rete ci sia stato un leggero incremento, si salvano solo le televisioni coi loro fatturati multimiliardari”.
Vorrà dire “multimilionari” “Oh no, non è così. I fatturati pubblicitari della Tv di Stato, di Mediaset, La 7 e Sky si calcolano in miliardi di euro, non in milioni. La legge Gasparri è stata la peggiore di sempre. Perfino peggiore della legge Mammì. Dopo Gasparri nessun ministro delle Comunicazioni ha avuto il coraggio di dare nelle mani di nuovi editori le frequenze televisive. Il digitale le avrebbe dovute moltiplicare per dare spazio al pluralismo. Si ricorda quando Emilio Fede e Retequattro dovevano migrare sul satellite? Ci furono molte contestazioni in quel periodo. Oggi, da 3 televisioni, Rai e Mediaset hanno creato decine di canali, così anche La7 e le Tv locali. Non essendo entrati nuovi editori non esiste neppure alcun pluralismo, mi sembra evidente. Si è fatto solo fumo negli occhi dicendo che questi editori avrebbero creato nuovi posti di lavoro. Abbiamo visto tutti il risultato. Sui nuovi canali ci sono solo vecchie repliche, perché non esistono nuovi format, nuovi prodotti, nessun nuovo posto di lavoro. Anzi, i giornalisti di Rai e Mediaset sono stati mandati via col prepensionamento. I nuovi entrati, per esempio Class, Feltrinelli, è impossibile che riescano a competere, perché hanno un solo canale. Non c’è speranza che crescano. L’etere con le frequenze, che costituiscono una risorsa “finita”, limitata, è oramai completamente occupato dagli stessi editori che operano dagli anni Settanta, cioè da quando si sono appropriati delle frequenze Tv. La mia, comunque, non vuole essere una polemica contro nessuno, solo una constatazione da appassionato di comunicazione. Come quella che oggi la gente non protesta più, e ci sono infinite Retequattro”.
Berlusconi ha rifondato Forza Italia, dopo la rottura con Alfano; sul caso Cancellieri-Ligresti anche il Pd sembra sgretolarsi. Sullo sfondo poi c’è il ritorno di Alleanza Nazionale. Come la vede? “Non c’è stata alcuna rottura fra Berlusconi e Alfano. È solo una commedia teatrale, e nessuno l’ha capito. Il “Nuovo centrodestra” è un’invenzione di Berlusconi. Qualche mese fa sui giornali si parlò che Berlusconi voleva fondare un nuovo partito, e lasciare il Pdl nelle mani dei suoi migliori uomini. Non è mai successo nel mondo che un uomo sia il leader di due partiti diversi. Se l’avesse fatto in modo esplicito avrebbe attirato l’attenzione dell’opinione pubblica su una strategia palese. Cioè voglio dire, la Dc, il Psi, i Repubblicani, il Pli, avevano un solo leader. E non c’era in mente di creare un secondo partito con lo stesso leader. Dopo il fallimento del partito unico, si è deciso di cambiare metodo e di sposare quello delle elezioni Regionali e Amministrative. Ha presente tutte quelle liste che si vedono solo durante le elezioni? Le cosiddette liste del Presidente. La strategia è analoga. Dopo 24 ore dalla prima uscita ufficiale di Berlusconi in Forza Italia, il gradimento della “coalizione”, se così si può chiamare, è aumentato di 2 punti percentuali, dal 26 al 28 per cento. L’unico ad aver annusato questa strategia è stato Floris a Ballarò ieri sera, dicendo che come nelle Tv, dopo Canale 5 è nata Italia 1 per calamitare l’interesse del pubblico più giovane, anche in politica si sta facendo lo stesso. Chi pensa che Berlusconi sia egocentrico e non si riconosce più certamente voterà Alfano, cioè guarderà il canale Berlusconi 1, chi invece seguita il leader a tutti i costi voterà Forza Italia, cioè guarderà il canale Berlusconi 2”.
E ora le televisioni sono molte di più, e ben posizionate sul telecomando. “Esatto, avere buona parte dell’etere terrestre evita l’ingresso di nuovi concorrenti nel mercato e aiuta a mantenere una situazione di monopolio. Le gente queste cose non le capisce. Le faccio un altro esempio. Se lei entra in un ottico a comprar degli occhiali e le piace un modello di Dolce & Gabbana o di Giorgio Armani, penserà che quei soldi, a seconda di come saranno spesi, andranno ad alimentare aziende diverse, tutte produttrici di occhiali. Ma non è così. Lei in realtà, qualunque sceltà farà, darà i soldi a Luxottica, che è la produttrice del prodotto e detentrice dei marchi. Non è un caso che Luxottica, dopo Ferrero, sia la realtà più ricca d’Italia. Stessa cosa nei supermercati, se lei va a far la spesa e compra l’acqua Lilia di Rionero del Vulture in realtà sta dando i suoi soldi all’americana multinazionale Coca-Cola Company”.
E le sue difficoltà, quelle che incontra giorno dopo giorno, quali sono? “Trovare persone qualificate e davvero interessate a portare avanti il lavoro che viene attribuito, adoperandosi con diligenza per il raggiungimento degli obiettivi dell’azienda. Dal 2006 ad oggi abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere migliaia di curricula di persone interessate a intraprendere il lavoro di giornalista, ma quanti sono davvero motivati a farlo in un certo modo? I CV sono davvero tanti, e non abbiamo il tempo di valutarli tutti. Portiamo avanti i nostri progetti solo con persone davvero motivate”.
Ora che i blog sono concretizzati, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? “Sto lavorando con tanti colleghi professionisti, davvero bravi, all’implementazione di nuovi servizi, per i quali preferisco avere ancora un certo riserbo. Certamente non ci fermeremo qui, c’è tanto ancora da realizzare, questo è solo l’inizio e abbiamo tante idee. Per ora preferisco parlarvi di Reteluna Blog. Il nostro compito, attraverso l’offerta del nuovo servizio, sarà proprio quello di discernere fatti e opinioni. In modo che senza sotterfugi, i lettori possano sapere bene se un articolo è la narrazione di un accaduto, o l’opinione di un professionista”.
Mercoledì 20 novembre 2013
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