di Silvia Tozzi
NAIROBI | I militari stanno assediando il centro commerciale Westgate di Nairobi dove da sabato mattina a mezzogiorno sono asserragliati i terroristi islamici del gruppo somalo al Shabaab, legato ad Al Qaeda (chiedono che il Kenya smetta di finanziare la guerra somala), con circa 50 ostaggi. Anche se la Croce Rossa parla di almeno 63 dispersi. Sino ad ora sarebbero 69 i morti, tra cui l'architetto australiano Ross Langdon con la compagna Elif Yavuz, incinta di 8 mesi. In totale sarebbero 13 gli stranieri, tra cui quattro cittadini britannici, due canadesi e due francesi. Nel bilancio dei morti ci sarebbero anche due terroristi uccisi. I feriti sono 175.
GLI OSTAGGI | Qualche ora fa, dall'edificio si è levata una densa colonna di fumo nero, che potrebbe essere l'attacco finale delle forze di sicurezza kenyote; secondo Sky News si tratta invece dell'esplosione causata dai miliziani quando si sono fatti saltare in aria. La polizia ha comunicato di aver salvato altri ostaggi, e ha aggiunto: «Stiamo guadagnando terreno rispetto agli assalitori».
LA CONTROFFENSIVA | Il ministro dell’Interno Joseph Ole Lenku ha commentato: «La situazione è delicata. Stiamo facendo tutto il possibile per salvare vite umane. Sono state liberate decine di persone, ma è ancora impossibile dire quante ne siano rimaste intrappolate all'interno». Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella notte e hanno tratto in salvo cinque ostaggi. In azione sono entrate anche le Forze speciali di Gerusalemme. Si è cercata anche la via della negoziazione, rifiutata dai terroristi. Le forze speciali hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con terroristi: due assalitori sono morti, una decina di poliziotti sono rimasti feriti. Ora si perlustra il Mall piano per piano alla ricerca di ostaggi superstiti e di terroristi, alcuni dei quali si erano travestiti da donna (quindi, a differenza delle prime informazioni, non ci sarebbero donne nel commando).
LE RAGIONI DEGLI ISLAMISTI | Gli islamisti somali hanno architettato l'azione come rappresaglia per l'intervento militare kenyano in Somalia. L'obiettivo è stato scelto perché è un luogo di incontro dei dirigenti kenioti, «e perché ci sono negozi ebrei e americani», ha detto Abulaziz Abu Muscab, portavoce militare degli integralisti islamici in una intervista con al Jazeera. Ci sono civili tra le vittime? Anche in Somalia: «Prima di imputarci le vittime civili, il Kenya dovrebbe interrogarsi sulle ragioni che lo portano a bombardare i somali nei campi profughi». In ogni caso, tra le vittime non ci sono musulmani, se non uccise dal fuoco amico dei militari.
Lunedì 23 settembre 2013
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