Matteo Renzi, successo a Sesto San Giovanni. Basta parlare di tacchini e di giaguari

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LA FRASE DELLA SERATA, acclamata da 2000 persone: «SE andiamo a elezioni li asfaltiamo»

Matteo Renzi, successo a Sesto San Giovanni
Basta parlare di tacchini e di giaguari

Il Pd del sindaco «non è un museo delle cere, ma dell'apertura e dell'innovazione, in prima linea e di frontiera». Pragmatismo e capacità di comunicazione sono fondamentali, perché «se non sai raccontare una storia condivisa non vinci elezioni»

di Silvia Tozzi

Matteo Renzi
Matteo Renzi

MILANO | La venuta di Matteo Renzi a Milano, a chiudere la festa provinciale del Pd alla piccola Stalingrado di Sesto San Giovanni, è stata un successo personale, con, nonostante la pioggia, 2mila sostenitori accorsi allo Spazio Mil. Renzi arriva alle 18, 1.500 persone in piedi scandiscono il suo nome.

LA LEGGE ELETTORALE | Subito il sindaco di Firenze parla di larghe intese, evitabili solo - a suo avviso - con un a nuova legge elettorale. «Non mi preoccupano gli endorsement dei vecchi né dei nuovi amici, mi preoccupa che il Pd sia consapevole del casino in cui siamo. Se c’è il governo delle larghe intese è colpa nostra perché abbiamo perso le elezioni mettendoci a disquisire di giaguari e di tacchini».

IL PD DI RENZI | Il partito che Renzi vuole è «non un museo delle cere, ma dell'apertura e dell'innovazione, in prima linea e di frontiera». Si deve essere pragmatici (no a giaguari e tacchini, insomma), un Pd che «sappia comunicare che e sappia comunicare bene, altrimenti si perde. Basta dire che comunicazione é una parolaccia, certo non può sostituirsi a concretezza ma se non sei in grado di raccontare una storia condivisa non vinci elezioni».

LA CRITICA AL GOVERNO | Per il sindaco, il governo guidato da Enrico Letta non dovrebbe «star dietro a ricatti e minacce di crisi e occuparsi delle cose che ha promesso. A Letta dico la stessa cosa del primo giorno: se fa le cose per bene sono il primo a festeggiare, ma se rinvia dico: Ragazzi, portate a casa qualcosa. Io considero amico non chi mi dà sempre ragione, ma chi mi dà dei consigli».

SILVIO BERLUSCONI | Per quanto riguarda Silvio Berlusconi, Renzi reputa non esista nessuna possibilità di salvarlo, ma, a suo avviso, «il Pdl non farà cadere il governo Letta. Al massimo chiederà ai suoi ministri di dimettersi per poi riconfermarli. Al centrodestra adesso conviene restare dove sta. Se andiamo a elezioni adesso li asfaltiamo».

IL MOVIMENTO 5 STELLE | Critico con i grillini, che «hanno buttato via il biglietto della lotteria: potevano cambiare l'Italia e si sono occupati degli scontrini. Adesso salgono sul tetto della Camera per difendere la Costituzione quando è al piano di sotto che la si deve difendere».

IL CONGRESSO | Per vincere il congresso, Renzi reputa si debbano «portare proposte concrete». Cosa semplice perché «sia Gianni Cuperlo che Pippo Civati sono persone serie». Con l'avvicinarsi dell'Assemblea del 20 e 21 settembre cresce la tensione nel partito: in ballo ci sono date del congresso e regole.

Lunedì 16 settembre 2013

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