di Silvia Tozzi
ROMA | Matteo Renzi, in apertura dell'Assemblea nazionale del Pd, ha spiegato che «era dal 1958 che un partito non otteneva un risultato come quello del Pd alle Europee: 40,8 %. Qualcuno ci ha criticato perché non abbiamo avuto una piazza per festeggiare. Vero, ma invito tutti noi a considerare quel risultato un investimento di responsabilità. Gli italiani ci hanno detto: non ce n'è più, bisogna cambiare l'Italia. E se fallite anche voi...».
I SINDACI | Parlando delle amministrative, Renzi ha salutato tutti i sindaci che sono stati eletti: «A voi l'abbraccio più forte dell'intera comunità del Pd. Siamo felici di tutti i comuni vinti, ma prendere Casal di Principe, il comune di don Peppe Diana, con una battaglia contro la Camorra è straordinario».
INFRASTRUTTURE | Renzi ha annunciato l'intervento sulle infrastrutture: «Entro fine luglio dobbiamo avere il coraggio di fare un provvedimento sulle infrastrutture in Italia. L'apparato infrastrutturale si è basato su regole astruse e su sistemi di controlli che erano sistematicamente elusi. Saremo nelle condizioni di affrontare questa sfida solo se interverremo sul codice degli appalti e intervenendo per sbloccare infrastrutture bloccate da anni, che favoriscono varianti d'opera. Il nostro intervento sulle infrastrutture sarà uno degli interventi più forti della storia d'Italia».
ORFINI | Durante l'assemblea, Matteo Orfini - scelto da Renzi, che lo ha preferito a Nicola Zingaretti - è stato eletto presidente del Pd. Orfini ha spiegato che a breve chiederà un incontro con gli autosospesi. Ha ricordato che «le decisioni della maggioranza vanno rispettate non perché ce lo dice il segretario ma per rispetto della nostra comunità. Una comunità che ci chiede di vivere democraticamente. Altro che centralismo democratico come ha scritto qualche editorialista. Io chiederò di incontrare gli autosospesi per cercare di superare questa empasse e recuperare il senso di comunità che ci ha consentito di rimetterci in piedi dopo che eravamo usciti a pezzi dalle elezioni».
MINEO | A fine intervento, Renzi ha parlato di Corradino Mineo, che lo ha definito un bambino autistico (ma poi si è scusato, con Renzi e con le famiglie che hanno un problema con i loro bambini): «A chi mi ha dato del bambino autistico: non è giusto per chi vive una situazione di sofferenza. Toccate pure me, ma lasciate stare i ragazzi disabili. Sono stati offesi i bambini disabili e le loro famiglie che soffrono».
CIVATI | Pippo Civati ha ricordato come il presidente sia stato scelto da Renzi: «Nella notte è arrivata l'indicazione via sms per Matteo Orfini presidente. Io mi asterrò. C'è molto imbarazzo per il metodo utilizzato per scelte come questa sulla base di una decisione che la maggioranza prende sentendo una porzione minima della minoranza».
Domenica 15 giugno 2014
© Riproduzione riservata
1650 visualizzazioni