di Silvia Tozzi
ROMA | Il premier Matteo Renzi si difende per le scelte contenute nel Def. Dagli 80 euro in più in busta paga («Hanno detto che è una misura elettorale. Ma è l’unica misura elettorale che arriva dopo le elezioni», ha detto, scordandosi che tra un mese ci sono europee ed anmministrative) al finanziamento all’editoria allo spreco delle auto blu e agli stipendi dei manager della pubblica amministrazione (tetto massimo 240mila euro). Si parla anche di un taglio dell’Irap del 10%.
RAI | In conferenza stampa ha detto taglierà sugli F35 («150 milioni») e ha prospettato un taglio agli stipendi dei politici. Si prospetta infine la riduzione delle municipalizzate da 8mila a mille.
IL BONUS | Il bonus da 80 euro diverrà provvedimento con la legge di Stabilità dal 2015 e riguarderà i cittadini con un reddito tra gli otto e i 26mila euro, ovvero dieci milioni di persone in tutto. Salta, invece, il bonus agli incapienti rimandato a un intervento specifico da varare nelle prossime settimane.
TWEET | Le misure sono state elencate in tweet, ovvero in 140 caratteri: non più di cinque auto blu a ministero. Tutte le spese degli enti locali online entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto e «se l’amministratore non lo fa, lo Stato riduce i trasferimenti. Con la pubblicazione delle spese in rete capiremo dove tagliare. E se non lo capiranno le amministrazioni sarà il governo, attraverso il commissario alla spending review ad entrare nei conti dell’amministrazione». Quindi lo stipendio massimo dei dipendenti pubblici si attesta a 240mila euro. Si prevede una riduzione di spesa della Difesa, con un taglio alle spese del programma degli F35 di 150 milioni di euro. Saranno sfoltite le municipalizzate e gli spazi occupati dalla pubblica amministrazione. Un colpo anche ai giornali – con l’addio all’obbligo di pubblicare i bandi che vale 100 milioni – e uno ai partiti, con lo stop alle tariffe agevolate per partiti e candidati (10 milioni).
Sabato 19 aprile 2014
© Riproduzione riservata
1137 visualizzazioni