Marina frena il Popolo delle Libertà. «Mai pensato di scendere in politica»

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il centrodestra alla ricerca di un nuovo leader

Marina frena il Popolo delle Libertà
«Mai pensato di scendere in politica»

Ma molti continuano a indicarla come la carta vincente del Cavaliere

Redazione Online

Silvio e Marina Berlusconi
Silvio e Marina Berlusconi

UN NUOVO LEADER PER IL PDL | Un cambio di immagine al partito per ridarne linfa e credibilità. Dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale e il profilarsi della sua emarginazione dalla politica attiva molti esponenti del Pdl hanno guardato alla figlia maggiore del Cavaliere, Marina, come la possibile sostituta del padre alla guida del centrodestra. Ma è stata la stessa presidente di Fininvest e di Mondatori, con una nota, a mettere a tacere tutte le voci su una sua possibile discesa in campo in politica

MARINA SMENTISCE DISCESA IN CAMPO | «Dal momento che ogni mia dichiarazione non è servita finora a fermare le voci su una possibile candidatura, devo ribadire ancora una volta, e nel modo più categorico, che non ho mai preso in considerazione l'ipotesi di impegnarmi in politica», ha detto in una nota la Berlusconi. «Mi auguro che di questa ulteriore smentita prendano atto anche quanti continuano ad attribuirmi un'intenzione che non ho mai avuto e che non ho - conclude nel comunicato».

L’AGIBILITÀ POLITICA DI BERLUSCONI | Intanto c’è anche chi spera in un intervento del Colle per ripristinare l’agibilità del leader di Partito. «Ho fiducia che la saggezza di Napolitano indichi una strada che salvaguardi la pienezza della democrazia già ferita da una giustizia sconsiderata», ha dichiarato il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta. «L'agibilità politica di Silvio Berlusconi - ha sottolineato Brunetta - non é una questione personale e neanche di una parte persino maggioritaria degli italiani: piaccia o no egli é il perno su cui si regge il delicato equilibrio non solo del governo ma della stessa agibilità politica dell'Italia. Intendo per agibilità la possibilità di uno scambio politico tra parti che nella diversità riconoscono un territorio comune di valori e di pratica di dialogo».

Martedì 13 agosto 2013

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