Letta: «L'Europa ha smarrito la sua anima. Impegno serio su politiche immigrazione»

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Letta alle camere in vista del consiglio europeo del 24 e 25 ottobre

Letta: «L'Europa ha smarrito la sua anima
Impegno serio su politiche immigrazione»

In agenda a Bruxelles anche i temi dell'economia digitale, innovazione, unione economica e monetaria, politiche economiche e sociali

Redazione Online

Letta alle Camere
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LETTA VERSO UN’EUROPA DIVERSA | «Discutere di un’Europa diversa». Così il premier Enrico Letta apre il suo discorso alle Camere, in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre a Bruxelles. In agenda cinque argomenti: economia digitale, innovazione, unione economica e monetaria, politiche economiche e sociali e immigrazione. «In questi mesi - dice il presidente del Consiglio - abbiamo parlato dell’Europa che non basta, presa dentro le proprie contraddizioni; abbiamo parlato dell’Europa che ha smarrito la sua anima in balia di discussioni interminabili su procedure, veti, acronimi incomprensibili ai cittadini. Ora dobbiamo discutere di un’Europa diversa».

IL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE | Letta parte dall’argomento che « sta più a cuore» al Paese in questo momento: i flussi migratori. «I fatti e i numeri del dramma che si consuma nel Mediterraneo sono purtroppo noti». L’Italia chiederà al Consiglio quattro impegni precisi: «In primo luogo, il riconoscimento che il dramma di Lampedusa e delle coste mediterranee è questione europea. Secondo punto: misure immediate per mettere in atto la rete europea di sorveglianza delle frontiere esterne, Eurosur, e rafforzare soprattutto l’operatività di Frontex. In terzo luogo, la task force Italia-Commissione, costituita giovedì, aperta agli Stati membri interessati, deve elaborare un piano d’azione per la gestione dell'emergenza migratoria nel Mediterraneo. Quarto punto: l’Unione europea deve investire tutto il suo peso politico nel dialogo con gli Stati vicini del Mediterraneo». Ma resta chiaro che al di là delle misure specifiche e immediate, bisogna ripensare alle intere politiche comuni di asilo e di immigrazione dell’Unione.

L’ECONOMIA FIGITALE | Tornando agli altri temi dell’agenda del Consiglio europeo, Letta passa all’altro capitolo: quello dell’economia digitale. «Ce ne occuperemo giovedì e venerdì - dice - in quattro declinazioni: il mercato realmente unico delle telecomunicazioni, l’e-commerce e dei nuovi servizi on-line; la generazione di posti di lavoro attraverso lo sviluppo delle nuove competenze; la riforma strutturale della pubblica amministrazione attraverso l’economia digitale».

L’INNOVAZIONE | Il terzo argomento del Consiglio sarà l’innovazione. «L’Europa - afferma il premier - è ricca di potenzialità e ha una straordinaria tradizione di ricerca, eppure perdiamo terreno nel confronto globale. Il Consiglio dovrà dare un segnale che ricerca e innovazione non possono essere sacrificate sull’altare della sola austerity e dei tagli; è una scelta suicida che mortifica proprio le fonti da cui deriva la crescita futura. Vogliamo quindi un’inversione di tendenza a livello europeo e a livello nazionale».

L’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA | «Infine, il completamento dell’unione economica e monetaria. Quella di giovedì e venerdì sarà una tappa intermedia. Secondo lo schema concordato a giugno, la discussione ci concentrerà sull’unione economica e soprattutto sull’unione bancaria, nonché sulla dimensione sociale dell’unione monetaria. Il Consiglio europeo tornerà su tutti e quattro i capitoli a dicembre, quando dovranno arrivare decisioni concrete, e ovviamente avremo modo di ridiscuterne in quest’Aula prima del Consiglio europeo di dicembre, come accade alla vigilia di ogni Consiglio europeo.

LA DIMENSIONE SOCIALE DELL’UNIONE | Veniamo infine alla dimensione sociale dell’unione economica e monetaria. «Il Consiglio giovedì e venerdì farà finalmente un primo passo, che secondo noi è molto importante, per riconoscere l’impatto sociale della crisi a livello europeo sulla crescita della disoccupazione, della povertà, delle disuguaglianze. Queste istanze non sono preoccupazioni di secondo rango rispetto ai target fiscali o alla competitività. Vanno assolutamente di pari passo; anzi, debbono venire prima. L’obiettivo, dunque, è introdurre un nuovo social scoreboard e una maggiore considerazione delle variabili sociali nelle analisi che basano le raccomandazioni rivolte a tutti gli Stati membri, e ciò già a partire dal prossimo ciclo del semestre europeo».

Martedì 22 ottobre 2013

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