Letta ha ottenuto la fiducia al Senato e ha elencato i prossimi passi del Governo

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L’Italia deve continuare a ridurre l’enorme debito pubblico

Letta ha ottenuto la fiducia al Senato
e ha elencato i prossimi passi del Governo

Si parla dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e di un sito unico per la trasparenza di tutta la Pubblica Amministrazione

di Silvia Tozzi

Enrico Letta
Enrico Letta

ROMA | Il Senato ha votato la rinnovata fiducia al governo Letta posta dal presidente del Consiglio sulla mozione presentata dalla nuova maggioranza Pd-Ncd-Sc-Udc-per l’Italia-Cd con 379 voti a favore, 212 voti contrari e due astensioni. Quindi, Forza Italia è ufficialmente all’opposizione. 

IL DISCORSO | Enrico Letta ha detto: «Sono qui a chiedere la fiducia per un nuovo inizio», promettendo quella «svolta» ed elencando un gran numero di misure che devono essere varate nel 2014 per «evitare di rigettare il Paese nel caos, proprio quando sta rialzandosi». Si parla dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e di un sito unico per la trasparenza di tutta la Pubblica Amministrazione. Ha anche precisato che il patto di coalizione (ribattezzato «impegno 2014») da siglare a gennaio con i partiti della «nuova maggioranza», non potrà rimettere in discussione il voto di fiducia odierno.

ECONOMIA | L’Italia deve continuare a ridurre l’enorme debito pubblico, non perché lo chiede l’Europa, ma perché ogni anno l’Italia «butta» 90 miliardi di interessi, affossando qualsiasi tentativo di finanziare politiche per la crescita. Promette una riforma degli ammortizzatori sociali che metta al centro il lavoratore e non più il posto di lavoro e conferma che le risorse recuperate con la revisione della spesa e con le misure per il ritorno dei capitali dall’estero saranno raccolte in un fondo per l’abbattimento del costo del lavoro (anche questo un punto condiviso con Renzi). Previsti anche interventi per ridurre il costo delle assicurazioni, «l’apertura del capitale e la partecipazione dei lavoratori all’azionariato, permettendo loro rappresentanza negli organi societari». Si comincerà con Poste. 

EUROPA | «Chiedo un mandato per un’Europa migliore, ma chi cerca consenso con il populismo non voti la fiducia», ha detto il premier, che ha sfidato «alcuni tecnocrati» che mettono in dubbio la salute dei conti italiani. 

I LEADER | I leader di Pd, Matteo Renzi, di M5s, Beppe Grillo, di Forza Italia, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini della Lega Nord non siedono in Parlamento. 

Mercoledì 11 dicembre 2013

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