di Erre Bi
RIMINI | Trentaquattresima edizione del Meeting Cl di Rimini, la platea con un lungo applauso ha accompagnato l’arrivo sul palco del presidente del Consiglio, Enrico Letta, e ha sottolineato l’inizio del suo intervento. Il Premier ha ringraziato per la calorosa accoglienza e ha indicato la giornata come un’occasione per fare una riflessione sul momento particolare che si sta vivendo in Italia ed Europa.
IL LINGUAGGIO DELLA VERITÀ | «Due anni fa – ha affermato il Capo del Governo - in questi stessi giorni, eravamo qui ad ascoltare un intervento del presidente della Repubblica. Era un’estate complicata. La crisi cominciava a mordere dal punto di vista economico e sociale. Sembrava che l’Europa non fosse in grado di trovare una soluzione rispetto ad essa. Eppure stavamo vivendo una giornata che avrebbe cambiato la storia del nostro Paese. E il segno del nuovo passo è tutto in quel richiamo del presidente: «Parlate il linguaggio della verità». È cominciato così un cambiamento profondo. In quei giorni saliva prepotentemente lo spread e sembrava la fine del mondo. Mai avrei immaginato che due anni dopo le cose fossero così cambiate. Ora i tassi di interesse sono tornati a prima di quel momento così drammatico. In questi due anni un percorso doloroso e faticoso è stato compiuto. Un percorso che non capiamo se non parliamo il linguaggio della verità. In Italia non ha funzionato il sistema di regole della politica e delle istituzioni. È necessario agire con urgenza».
CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE | «Tra le priorità – ha sottolineato Letta - c’è quella di cambiare una legge elettorale che così come è non funziona. Entro ottobre la Camera dovrà approvarla per consentire ad ogni cittadino di scegliere i propri rappresentanti e di tornare ad essere arbitro. Necessaria anche una riforma della politica con l’abolizione al finanziamento pubblico dei partiti ».
NO A INTERESSI DI PARTE | E quindi rivolto soprattutto al Pdl, ha lanciato un monito: «Nessuno interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato per uscire dalla crisi. Io sono convito gli italiani puniranno tutti coloro che anteporranno interessi personali e di parte rispetto all'interesse comune che è quello all'uscita della crisi».
TERREMOTO POLITICO | «Non possiamo dire – ha puntualizzato Letta - che a febbraio non sia successo nulla: è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l'ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi».
L’USCITA DALLA CRISI | «Adesso – ha insistito Letta - l'uscita dalla crisi è a portata di mano; è possibile a seconda di cosa facciamo noi. Se guardiamo al futuro usciremo dalla crisi; se ci fermiamo con la testa sempre rivolta al nostro passato non usciremo dalla crisi».
Lunedì 19 agosto 2013
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