di Silvia Tozzi
ROMA | La Corte Costituzionale ha depositato la sentenza che il 4 dicembre scorso ha bocciato due punti del Porcellum: l’attribuzione del premio di maggioranza e le liste bloccate, rendendo quindi pubbliche le ragioni della decisione.
I MOTIVI | Il premio di maggioranza previsto dal Porcellum «è foriero si una eccessiva sovra-rappresentazione» e può produrre «una distorsione», perché non impone «il raggiungimento di una soglia minima di voti alla lista».
ANDARE AL VOTO | «La normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale» del Porcellum «è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo, così come richiesto dalla costante giurisprudenza di questa Corte. Resta quindi evidente che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale».
Martedì 14 gennaio 2014
© Riproduzione riservata
849 visualizzazioni