di Silvia Tozzi
CUNEO | La santona Graziella Giraudo, trovata mummificata dopo la morte della consuocera Rosa Giraudo, con cui viveva in una villetta di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) è forse stata venerata anche da morta, almeno così crede il pm, Massimiliano Bolla, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per occultamento di cadavere in concorso. Si deve scoprire in quanti sapevano della mummia e per quanto tempo Graziella Giraudo è rimasta imbalsamata in quello sgabuzzino.
LA TAC | La mummia è stata sottoposta a una Tac. Si è scoperto che si tratta di una mummificazione naturale, cuore e viscere sono perfettamente conservati, la pelle è pulita. L'ottima conservazione del corpo, la pulizia, la posizione seduta, la mano benedicente fanno pensare che il corpo vevisse accudito, e magari venerato.
LA MUMIFICAZIONE | Il processo di mummificazione è stato aiutato, esposto all'aria, non troppo calda, tenute le mosche lontane, senza umidità, senza larve, pulire la pelle. Forse è stata coperta di grasso e sale.
GIRAUDO | La signora Graziella Giraudo non ha rinnovato la carta d’identità, scaduta nel marzo 1992. Non aveva bollette intestate a suo nome, conto corrente, pensione. Risultava ancora residente a casa dell’ex marito, da cui non si è mai ufficialmente divorziata. All’unanimità i vicini di casa sostengono di non vederla addirittura dal 1995. Diciotto anni da mummia? Di certo, almeno sei mesi.
Domenica 3 novembre 2013
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