Redazione Online
QUARTO | Mario Balotelli è con la Nazionale a Quarto, terra di camorra, dove la giunta comunale è stata sciolta per infiltrazioni della malavita e la squadra di calcio, sequestrata a un imprenditore sospettato di collusioni, è ora sostenuta dalle associazioni antiracket, un simbolo della lotta alla criminalità.
IL TWEET | Una visita rovinata dal tweet di Balotelli: «Non sono un simbolo anticamorra, vengo solo per giocare», rimproverato dalla senatrice del Pd Rosaria Capacchione, giornalista impegnata contro la camorra e che da anni vive sotto scorta. «Balotelli è un imbecille. Nel migliore dei casi è un bambino capriccioso, viziato e pieno di soldi, che vive in un ambiente in cui è difficile distinguere il bene dal male. In una situazione del genere, dopo i problemi che ha avuto lui in passato, lanciare messaggi di questo tipo in una terra come questa può essere fortemente inopportuno. Da giornalista, poi, mi domando perché l'abbia fatto, forse voleva mandare un messaggio a qualcuno».
IL PRETE ANTICAMORRA | Don Aniello Manganiello ha rincarato la dose: «Mi chiedo se Balotelli abbia ancora diritto ad essere convocato nella Nazionale. Vogliamo che chi gioca con i colori dell'Italia anche in questo abbia le idee chiare. Dobbiamo tutti essere contro la camorra, perché è una di quelle organizzazioni criminali che hanno tolto al Sud la possibilità di decollare. I giocatori hanno delle grosse responsabilità di fronte ai giovani, perché sono persone a cui guardare con l'aspirazione di diventare come loro. Dire delle cose di questo genere significa smontare il lavoro che noi facciamo per veicolare la legalità, il rispetto delle regole, il contrasto alla criminalità organizzata».
LA VISITA DELLA NAZIONALE | La visita della Nazionale a casa della Nuova Quarto per la Legalità, nel piccolo stadio Giarrusso, è stata in ogni caso un successo, con una marea di tifosi, circa tremila persone in delirio.
Lunedì 14 ottobre 2013
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