di Silvia Tozzi
KAZAKISTAN | Missione compiuta per Luca Parmitano: la navetta russa Soyuz è atterrata nella steppa del Kazakistan e a bordo, con l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), c’erano il comandante russo Fyodor Yurchikhin, la collega americana Karen Nyberg e la torcia olimpica dei giochi invernali in programma nel febbraio 2014 in Russia, a Sochi.
L'ATTERRAGGIO | Il viaggio è durato poco più di tre ore e la frizione con l’atmosfera ha portato la navetta a raggiungere temperature di 1.600 gradi. A circa 10 kilometri di quota, il paracadute si è aperto automaticamente, rallentando la corsa da 864 a 324 chilometri orari. L’atterraggio è avvenuto nella steppa.
PARMITANO | Parmitano è stato l’ultimo ad essere estratto - tutto sorridente - dalla navetta. «Separazione avvenuta. Per strada verso la Terra!» aveva scritto su Twitter dopo che la navetta si era staccata dalla Stazione Spaziale per cominciare il viaggio di ritorno. Quella di Parmitano è una missione record perché è stato il primo italiano ad affrontare, in luglio, una passeggiata spaziale, anzi due. E la seconda, mozzafiato, e stata interrotta per un guasto alla tuta. L’astronauta ha inoltre eseguito più di 30 esperimenti, ha inviato a Terra immagini indimenticabili del nostro pianeta e ha aiutato tre veicoli ad agganciarsi alla stazione orbitale. Sesto italiano ad andare nello spazio e quinto a salire sulla Stazione Spaziale, Parmitano è ora diretto a Houston per affrontare un periodo di riabilitazione per riadattarsi alla gravità e numerosi test medici tesi a studiare le reazioni dell’organismo umano all’assenza di gravità. Parmitano ha definito il rientro «un giro sulle montagne russe più emozionanti del mondo».
IL BILANCIO | Il bilancio della missione Volare, la prima di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è ottimo: «Volare è stata una missione straordinaria», ha detto il presidente dell’Asi, Enrico Saggese, subito dopo il rientro della Soyuz.
Lunedì 11 novembre 2013
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