di Silvia Tozzi
ROMA | Per Michaela Biancofiore, sottosegretario alla pubblica amministrazione e coordinatrice del Pdl dell’Alto Adige, l'accoglimento delle sue dimissioni da parte del premier Enrico Letta indica un'epurazione in corso.
LA BIANCOFIORE | Ha infatti comunicato: «Apprendo ancora una volta da un mezzo di informazione nazionale che ha intervistato il premier Letta che le mie dimissioni sarebbero state accettate per una formalità. Posto che - come tutte le agenzie nazionali hanno battuto, i ministri non hanno ritirato le dimissioni ma sono state respinte dallo stesso Letta attendo intervento dal vice premier Alfano nonché segretario del mio partito, affinché renda noto se trattasi di una epurazione frutto di una precisa scelta politica - di mobbing che nulla ha a che vedere - con tutta evidenza, con l’unità del partito da più parti evocata». Al Messaggero si è detta furibonda, e ha accusato Letta di aver rifiutato «le dimissioni di tutti i ministri e non le mie? Certo, questi non brillano per cortesia ed educazione, ma almeno una telefonata potevano farmela».
PARLA LETTA | La versione di Letta è un po' differente: la Biancofiore non ha ritirato, a differenza dei colleghi, le proprie dimissioni. Che sono quindi state accolte: «Ho accettato le dimissioni del sottosegretario Biancofiore perché dopo che i ministri le avevano ritirate lei le ha mantenute. Quindi le ho accettate per far capire che sono cambiate le cose».
Domenica 6 ottobre 2013
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