Job act, punto per punto le proposte di Renzi
assegno universale per chi perde il lavoro

ROMA | Matteo Renzi ha un piano per il lavoro, il cui nome è Jobs Act e «conterrà un singolo piano industriale con indicazione delle singole azioni operative e concrete necessarie a creare posti di lavoro» per ciascuno di questi sette settori: cultura, turismo, agricoltura e cibo; Made in Italy (dalla moda al design, passando per l'artigianato e per i makers); green economy; edilizia; manifattura. Con il motto che «chi produce lavoro paga di meno. Chi si muove in ambito finanziario paga di più».

LE NORME | Si propone una semplificazione delle norme creando, da qui a otto mesi, un codice del lavoro che racchiuda e semplifichi tutte le regole.

FORME CONTRATTUALI | Le forme contrattuali vanno ridotte, ora in Italia sono oltre 40 il che ha creato quello che Renzi chiama spezzatino.

ASSEGNI | Si prevede poi un aiuto economico a chiunque perda il posto di lavoro, con l'obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro, come in Gran Bretagna. Criteri di valutazione meritocratici delle agenzie di formazione con cancellazione dagli elenchi per chi non rispetta determinati standard di performance.

AGENZIA FEDERALE | Renzi vuole dare vita a una Agenzia Unica Federale che coordini e indirizzi i centri per l'impiego, la formazione e l'erogazione degli ammortizzatori sociali e varare una legge sulla rappresentatività sindacale che regoli la presenza dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende.