di Silvia Tozzi
MESSINA | Il sindaco pacifista Renato Accorinti durante la Festa delle Forze Armate ha inneggiato al disarmo e al ripudio della guerra, sventolando una bandiera della pace. Il sindaco ha ricordato che la Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra e invece continuiamo a finanziare la corsa agli armamenti. Il che ha fatto allontanare i Carabinieri.
L'ABBANDONO DELLA PIAZZA | Il generale Ugo Zottin, comandante della divisione Culqualber dei Carabinieri, ha lasciato la piazza, seguito il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Stefano Spagnol.
IL DISCORSO DEL SINDACO | Accorinti ha spiegato: Gli armamenti ci sono costati oltre 20 miliardi in tre anni, mentre sottraiamo risorse per le spese sociali, beni culturali e sicurezza. Io stesso ogni giorno ho dietro la porta tanta gente che vive sotto la soglia di povertà e non posso dare risposte per mancanza di soldi. Questa amministrazione dice sì al disarmo e dichiara no a tutte le guerre mentre la Sicilia rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo».
LA BAGARRE | Quando il primo cittadino ha sventolato la bandiera della pace, è successo il finimondo ed è dovuta intervenire la Digos.
IL MINISTERO | Il ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione Gianpiero D'Alia era orripilato nel commentare l'accaduto: «Il sindaco Accorinti dovrebbe scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali. Alle Forze armate, giustamente indignate per questo comportamento va la nostra solidarietà e gratitudine. Essere sindaco non significa fare l'attivista di una minoranza, per quanto rispettabile, ma rappresentare tutti i cittadini e il sentimento di un'intera comunità. Oggi Accorinti non l'ha fatto».
Martedì 5 novembre 2013
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