di Antonio Rossello
Le più belle donne del mondo da dove vengono? C’è chi azzarda che vengano da Napoli… È ovvio che il mondo sia pieno e strapieno di bellezze femminili, ma cos’avrebbero di tanto speciale le napoletane da apparire le più affascinanti? Restando sul venale, si potrebbe arguire che siano le forme, sinuose come le curve della stessa città, a contribuire. Ma non è solo questo, in due parole: sensualità e passione. Sono forti e combattive, specialmente quando usano la femminilità come arma a proprio vantaggio, non come qualcosa da reprimere o celare. In altri termini, la femmina irresistibile: solare, dolce, misteriosa e tenace.
Né è la prova il fatto che le donne partenopee sono praticamente giunte ovunque, sul piccolo e grande schermo. Vige ancora un nome su tutti: Sophia Loren, una vera e propria icona. Ma, non essendo più i tempi di Totò, Peppino e la... Malafemmina, vanno oggi per la maggiore: Luisa Ranieri, Elena Russo, Alessandra Mastronardi, Serena Rossi, Daniela De Vita, Chiara Nasti, Caterina Balivo, Nancy Coppola; Serena Autieri, Jolanda De Rienzo... con preventive scuse in caso di eventuali, non volute, omissioni!
Un altro fattore da aver presente è quanto sia cambiato il mondo dello spettacolo in questi anni, con l’avvento di nuovi canali televisivi, di internet, e il progressivo declino dei media tradizionali, che stanno ridimensionando la propria posizione…Ma le napoletane sono toste e orgogliose…
Certo, siamo nostalgici del cinema, e un pò della tv, degli Anni ’60, dove poté arridere il successo a Sandrocchia (Sandra Milo), la cui sua immagine è stata fra le più popolari, catalizzando l’attenzione del pubblico, in particolar modo quello maschile, grazie alla sua sensualità marcata e a quel suo porsi da oca giuliva con tanto di vocina d’ordinanza, che poi si è scoperto non essere una posa, ma una vera caratteristica del suo essere e della sua successiva storia, fatta di sogni e malinconie, silenzi e scelte, sempre scaturite istintivamente, con tutte le relative conseguenze. Peccato che non fosse nata alle pendici del Vesuvio…
Rimpiangiamo, forse, la tv Anni 80, così genuina e schematica, assai lontana dalla deriva dei modelli comportamentali proposti, nell'era del big bang mediatico, attraverso reality e talk show, come pure l'informazione giornalistica morbosa o politicamente pilotata (-corretta-), con un imperversare di fake news. Quindi, ricordiamo i programmi Fininvest che, all’epoca, in campo nazionale rappresentavano un’alternativa nel segno della cultura pop, tra simboli e aspirazioni, senza mai raggiungere eccessi lesivi del senso comune del pudore.
Era ovviamente una tv un pò maschilista, che dispensava talora figurine femminili con costumi succinti addosso e zero chances di dimostrare di avere un cervello, in trasmissioni diventate cult, tipo Colpo grosso, Drive In, Striscia la notizia, Odiens...
Tutto ciò costituiva per molti la gioia degli occhi, sebbene fosse un'impostazione da un certo punto di vista discutibile, avendo contribuito nei decenni successivi al lancio di una miriade bonazze televisive senza arte né parte, definite impropriamente showgirl.
Un trend in cui l'estetica avrebbe soppiantato il talento, da cui non è risultata indenne, venendo talora meno al proprio naturale carattere istituzionale, neppure la Rai − Radiotelevisione italiana S.p.A.(spesso abbreviato in Rai o RAI), il primo polo televisivo, la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia.
E, quasi a stabilire una discontinuità in tal senso, pare essere proprio la Rai a volerci ora stupire con Noemi Gherrero, uno dei suoi più sorprendenti volti nuovi. Una donna non solo molto avvenente, ma anche intelligente, si potrebbe dire che con lei da Napoli rinasce la bellezza della lingua italiana.
La scorsa estate, il neodirettore di Rai3, Franco Di Mare, l’ha addirittura voluta a condurre un programma ispirato alla famosa trasmissione del maestro Manzi.
La notizia ha suscitato, oltre a tanta invidia e gelosia (scontate in questo ambiente, che non si trattiene dal fare commenti ogni qualvolta si intraveda qualche bellezza molto appariscente in tv…) anche scalpore, perché per un simile incarico di ampio respiro culturale non è stato prescelto uno studioso, o un linguista o un esperto della materia.
In realtà, tutte polemiche che sono sembrate gonfiate giornalisticamente ad arte, in quanto la conduttrice si avvale della presenza fissa di due eminenti accademici, oltre, e non è poco, ad essersi laureata in Relazioni internazionali e diplomatiche presso L'Università degli Studi di Napoli L'Orientale ed aver cominciato la sua formazione attoriale nell’Accademia degli Artisti di Roma.
Dunque, dallo scorso 18 ottobre, ogni domenica dalle 10.20 alle 11.10 su Rai3, la Gherrero va in onda con -Le parole per dirlo-, un appassionante viaggio intorno al nostro idioma nazionale, per raccontarlo nei suoi aspetti più vitali e concreti, ed è ben presto riuscita a conquistare una fetta di pubblico di fedelissimi.
Ogni puntata, in cui la conduttrice è affiancata dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, affronta uno specifico ambito linguistico (ad esempio la lingua della politica, della pubblicità, dei social network...), con l’obiettivo di esplorare, attraverso gli usi verbali, i diversi aspetti della nostra quotidianità.
Vi sono ospiti d'eccezione, come è stato Corrado Augias nella puntata inaugurale, ma a conferire un tono informale, e spesso giocoso, al programma è funzionale la partecipazione on-line di un ristretto numero di studenti, inoltre adeguato spazio viene riservato a contributi filmati (di repertorio o realizzati per l’occasione) che rappresentano la testimonianza diretta dei diversi usi linguistici.
Me cerchiamo di scoprire altri aspetti del personaggio, da quanto viene citato sui social…All’anagrafe Noemi Maria Cognigni, in arte Noemi Gherrero, nasce a Napoli – dove vive – il 23 marzo 1988, secondo il suo profilo Instagram, che vanta oltre 20mila follower, è attrice, conduttrice e modella.
Prima del programma -Le parole per dirlo-, la avevamo vista in serie televisive di successo, come -I bastardi di Pizzofalcone-, in pellicole in programmazione nazionale come -Falchi-, oppure in documentari televisivi come -Il giorno del Giudizio- su LA9. Ma non è tutto, in base al curriculum, di tutto rispetto, riportato dalla pagina a lei attribuita su Wikipedia.
Per quanto concerne sua vita privata, poco è noto della situazione sentimentale, però sappiamo, ad esempio, che da bambina avrebbe voluto diventare archeologa, o meglio ricercatrice di tesori, coltivando una grande passione per storia antica, in particolare per i miti egizi.
Definita da qualcuno la -Sharon Stone italiana-, ha trionfato in concorsi di bellezza, quali Miss Mediterraneo nel 2013 e due anni dopo Miss Regina d’Europa; poco più che maggiorenne per un attimo aveva pensato di arruolarsi nell’esercito, ma sentendosi troppo uno spirito libero alla fine ha desistito.
La Gherrero non sembra, pertanto, una delle tante venute per caso, al contrario dimostra di aver bene inteso le regole del gioco… «Se il segreto del successo esiste, ne verrai a conoscenza soltanto una volta che l'avrai raggiunto», sostiene il saggio. Ossia, bisogna avere tanta fortuna e sapere fare la differenza, perché, ormai con tutti i mezzi di comunicazione di oggi, tutti possono sfondare e far parte di questo mondo e farsi pubblicità.
Il punto è rimanere sulla cresta dell'onda, fare le scelte giuste e non essere uno dei tanti personaggi passeggeri. Sapere usufruire delle opportunità in modo adeguato e fare ascolti... Qui, non basta la sola bellezza, poiché gran parte del fascino in fondo viene dal carattere e dall’attitudine, perché le donne semplicemente -belle- dopo poco stancano, come si dice a Napoli… «è bell ma nun abball».
Martedì 19 gennaio 2021
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