Il premier Letta a colloquio da Napolitano. Il segretario Alfano aumenta pressing su Pd

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Governo in bilico

Il premier Letta a colloquio da Napolitano
Il segretario Alfano aumenta pressing su Pd

Franceschini: «Non si barattano legalità e rispetto delle regole»
Berlusconi: «Siamo all'epilogo di una guerra che dura 20 anni»

Redazione Online

Letta e Napolitano
Letta e Napolitano

LETTA LA COLLE | Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta. Il premier ha riferito al capo dello Stato del colloquio avuto ieri con il segretario del Pdl Angelino Alfano e, «sulle prospettive della situazione di governo e della situazione politica».

ALFANO FA PRESSING SUL PD | Intanto Alfano aumenta il pressing sul Pd, mettendolo letteralmente con le spalle al muro: «Chiediamo molto chiaramente che il Pd, astraendosi dalla storica inimicizia di questi 20 anni, rifletta sulla opportunità di votare no alla decadenza del presidente Berlusconi. Questo giudizio preventivo del Pd ci preoccupa molto». E sulla durata del governo risponde sibillino: «Come dice quella canzone, lo scopriremo solo vivendo».

FRANCESCHINI CONTRO IL BARATTO DELLA LEGALITÀ | Le pressioni del centrodestra che minaccia lo spettro della caduta dell’esecutivo se il Pd voterà a favore della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore piacciono poco all’ex segretario Pd Dario Franceschini. Il ministro per i Rapporti con il parlamento ha detto: «Alle minacce e agli ultimatum basta rispondere con un principio molto semplice: non si barattano legalità e rispetto delle regole con la durata di un governo. Mai». Stesso tenore anche per il messaggio postato su twitter da Giuseppe Fioroni: «La nostra certezza sul rispetto della legge per la decadenza di Berlusconi non deve avere timori né di approfondimenti né di chiarimenti. Non vanno dati alibi a chi dimostra assenza di responsabilità e confonde il bene comune con quello particolare»

GRILLO, ALLE ELEZIONI SUBITO | Sulla situazione politica è intervenuto anche Grillo che dal suo blog ci va giù duro: « Il M5S - spiega - vuole fare una sola cosa, una sola, mandarli a casa. Bisogna tornare alle urne al più presto possibile. Ogni voto un calcio in culo ai parassiti e incapaci che hanno distrutto il paese. La legge elettorale la cambierà il M5S quando sarà al governo, loro il Porcellum lo hanno tenuto ben stretto perché, comunque andasse, che fosse il Pdl o il Pdmenoelle a vincere, vinceva sempre il banco. Il M5S vuole fare saltare il banco. Alle elezioni subito, con buona pace di Napolitano che dovrebbe dimettersi quanto prima.».

BERLUSCONI CONTRO I MAGISTRATI | Sul fronte opposto il leader del centrodestra che lamenta con un'intervista al settimanale «Tempi»: «Siamo all'epilogo di guerra di 20 anni. É in gioco molto più che il destino di una persona: se si trattasse solo di questo, allora sarebbe un problema solo per me. Siamo all'epilogo di quella guerra dei vent'anni che i magistrati di sinistra hanno condotto contro di me, considerato l'ostacolo da eliminare per garantire alla sinistra la presa definitiva del potere». «Possono farmi tutto – continua il Cavaliere - ma non possono togliermi tre cose: il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana, il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato, il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani, finché questi cittadini liberamente lo vorranno».

Giovedì 22 agosto 2013

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