di Silvia Tozzi
PECHINO | Il Partito Comunista cinese ha annunciato l’abbandono della politica del figlio unico, che da decenni obbliga la famiglie cinesi ad avere solo un figlio. La politica del figlio unico non verrà abbandonata del tutto, ma verrà allentata e corretta per promuovere «uno sviluppo equilibrato a lungo termine della popolazione in Cina». Nel dettaglio la nuova misura prevede che verrà permesso avere due figli se almeno uno dei due genitori è figlio unico.
RIEDUCAZIONE | La Cina abolirà inoltre il sistema di «rieducazione attraverso il lavoro» nell’ambito «dell’impegno per migliorare la situazione dei diritti umani ed il sistema giudiziario». I campi per la «rieducazione attraverso il lavoro» (Laojiao) sono stati creati a metà degli anni ’50 e vi venivano destinati «capitalisti» e «controrivoluzionari», che venivano fatti lavorare in campagna o nelle fabbriche. Nei campi Laojiao potevano essere detenute persone considerate una minaccia per la sicurezza nazionale o semplicemente considerate non produttive per un periodo anche fino a tre anni e anche senza aver commesso crimini specifici.
PENA DI MORTE | Gradualmente si ridurrà anche il numero dei reati punibili con la pena di morte. In generale viene prospettata una vasta riforma del sistema giudiziario e «il Paese lavorerà per vietare confessioni estorte attraverso la tortura e gli abusi fisici». E si chiederà ai tribunali di essere più severi nel non ammettere «prove ottenute illegalmente» ed alle forze di polizia di adottare sistemi più trasparenti sia nelle indagini che nelle perquisizioni e sequestri.
DIRITTI LEGALI | Un ultimo impegno è a tutelare e migliorare il sistema di difesa legale dei cittadini:, dando più potere agli avvocati.
Venerdì 15 novembre 2013
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