Il Corriere della Sera in sciopero. Estremo tentativo di salvare la sede

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L'OFFERTA DI BLACKSTONE NON È ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSA, ma «una svendita»

Il Corriere della Sera in sciopero
Estremo tentativo di salvare la sede

Il quotidiano milanese è in via Solferino dal 1904. L'ipotesi di vendita dell'immobile è nota da quasi un anno, ma contestata dai giornalisti, che hanno indetto tre giorni di protesta

di Silvia Tozzi

Via Solferino a Milano
Via Solferino a Milano

MILANO | Sabato 14 settembre il Corriere della Sera non sarà in edicola, perché i suoi giornalisti sono in sciopero per contestare la mancanza di piani certi e concreti sul futuro del giornale e sul tema della vendita della sede storica del Corriere a Milano, in via Solferino 28, quartiere Brera.

IL COMUNICATO DELLA REDAZIONE | Si contesta «l’intenzione è vendere in blocco un immobile collocato nella zona più costosa di Milano (Garibaldi-Moscova-Solferino) al fondo americano Blackstone a un prezzo largamente inferiore ai valori potenziali, per poi riaffittarne una parte a prezzi di mercato, quindi altissimi. In questo modo l’azienda otterrà il classico piatto di lenticchie per aver svenduto la sede storica di via Solferino 28, lo specchio di un’identità che ha oltre 100 anni di storia. E che costituisce, inoltre, una garanzia economica per tutti i lavoratori dell’azienda». L'offerta di Blackstone è di circa 120 milioni, ovvero 4200 euro al metro quadrato. Un prezzo considerato troppo basso e non concorrenziale.

LA VENDITA | Della vendita si sa da febbraio, quando fu annunciata da Pietro Scott Jovane, l’amministratore delegato di RCS (la società editrice tra l'altro del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport), dopo essere stata evocata spesso negli ultimi anni. Il piano prevede il taglio di 800 dipendenti e la chiusura di una decina di periodici. Il palazzo del Corriere occupa praticamente un isolato intero (tra Moscova e via San Marco) e in zona ha anche una sala congressi, la Sala Buzzati. Sul retro, alcune altre redazioni (tra cui quella del magazine Sette).

LA STORIA | Il Corriere della Sera non nacque in via Solferino, ma nella Galleria Vittorio Emanuele II, per volere di Eugenio Torelli Viollier, nel 1876. La sede del Corriere rimase in galleria fino al 1888, anno in cui fu spostata in via San Pietro all’Orto (zona San Babila) e poi in via Verri 14, dove abitava Benigno Crespi, il proprietario del giornale. La sede è in via Solferino dal 1904; l'edificio - massiccio ed austero - è stato progettato da Luca Repossi e da Luca Beltrami. I giornalisti sono affezionati alla sede, che soprattutto è sinonimo di prestigio. Via Solferino è invalicabile. In redazione non si entra. Chi passa lungo la strada guarda lo stabile con ammirazione ed invidia chi vi entra. Scrivere per il Corriere è la maggiore ambizione di ciascun giornalista lombardo. Quindi la sede è a sua volta uno status symbol. Dino BUzzati, quando lavorava lì, aveva addirittura inventato una mappa immaginaria del quartiere, con una via inesistente, in cui ha ambientato poema a Fumetti.

LA CESSIONE | I giornalisti del Corsera si sono espressi sfavorevolmente sulla cessione a Blackstone, votando un pacchetto di 3 giorni di sciopero.

Venerdì 13 settembre 2013

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