Il blog di Grillo contro Il Fatto Quotidiano. «Falsi amici, sobillano i nostri parlamentari»

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sul tema immigrazione il programma M5S tace, per casaleggio ci si doveva esternere

Il blog di Grillo contro Il Fatto Quotidiano
«Falsi amici, sobillano i nostri parlamentari»

L’attacco però non è piaciuto a molti attivisti che lo hanno criticato: «State diventando paranoici», «Grillo, è meglio che per qualche giorno taci» e: «Stai trasformando il movimento in uno xenofobo». E anche: «Siete fuori di mente»

di Silvia Tozzi

Beppe Grillo
Beppe Grillo

ROMA | Il blog di Beppe Grillo ha attaccato il Fatto Quotidiano, giornale fino ad oggi considerato vicino al Movimento Cinque Stelle e spesso citato dai parlamentari come uno dei pochi organi di informazione degno di essere letto.

IMMIGRAZIONE | Si legge infatti: «Possente campagna sul Fatto Quotidiano, che ha sostituito l’Unità come organo del Pd, ricca di battute e insulti contro Beppe Grillo (nuovo leghista...) e parte della rete M5S che non si prostra alle gonnelle piddine e all’ipocrisia del momento sul tema immigrazione». I due fondatori del Movimento 5 Stelle infatti non appoggiano l’azione dei portavoce eletti in Parlamento e lo stop al reato di clandestinità approvato in Commissione giustizia grazie all’emendamento dei senatori grillini Andrea Cioffi e Maurizio Buccarella non era nel programma. Quindi Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno spiegato: «La posizione espressa dai due eletti in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori, non faceva parte del programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all’interno. Non siamo d’accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno». Per i due fondatori, «questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice: La clandestinità non è più un reato. Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?».

I PRECEDENTI | Il Movimento aveva già sconfessato Milena Gabanelli, cui pochi mesi fa voleva far fare il presidente della Repubblica, attaccata per un servizio considerato poco equilibrato. Ora nel mirino il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi. Casaleggio oggi infatti puntualizza: «Non mi sono mai candidato in Forza Italia. Andrea Scanzi dice il falso». Il riferimento al corsivo di Scanzi dal titolo: «M5S, il post disastroso di Grillo & Casaleggio», nel quale si ricordava una vecchia candidatura di Casaleggio per una lista civica considerata vicina al centrodestra. Una notizia da tempo diffusa e nota. Insomma: «Anche i giornalisti del Fatto non sono nostri amici».

L'ATTACCO | Sul blog spicca un post di Ernesto Leone Tinazzi, attivista romano: «Con articoli di basso livello e mediocri ricchi di insulti, velate porcate e accuse di xenofobia, Borghezio oriented e invito a mandare a fare in c...o i garanti dell’M5S, nonché sobillare i nostri senatori e deputati. Inutile linkare, potete andare a leggere sul loro sito. Sempre vero: meglio nemici diretti, che falsi amici. Posso solo non acquistare il fatto quotidiano; piu’ serio comprare l’Unità o nulla (come faccio da tempo), giornale di partito non mascherato che non ti prende per il c...o».

QUALCHE AVVISAGLIA | Lo scontro aveva già avuto avvisaglie due anni fa, quando Grillo accusò Il Fatto di ospitare pubblicità a lui poco gradite: «Chi non prende i finanziamenti pubblici e fa paginate di pubblicità dell'Eni, Telecom, dell'Expo è ancora peggio di chi prende i finanziamenti pubblici». Padellaro rispose: «Si tratta della battuta di un vecchio comico che non fa più ridere».

TRAVAGLIO | Marco Travaglio a giugno paragonò - parlando espulsione della senatrice Gambaro - Grillo a Ceaucescu: «Cacciare, o far cacciare una senatrice che ha parlato male di Grillo, manco fosse la Madonna o Garibaldi, è demenziale, illiberale e antidemocratico in sé, non è nemmeno il caso di esaminare l’oggetto del contendere, cioè le frasi testuali pronunciate dalla senatrice nell’intervista incriminata a Sky, perché il reato di lesa maestà contro il Capo è roba da Romania di Ceausescu».

GLI ATTIVISTI | L’attacco però non è piaciuto a molti attivisti che lo hanno criticato: «State diventando paranoici», «Grillo, è meglio che per qualche giorno taci» e: «Stai trasformando un movimento pulito in uno xenofobo, io vado via a gambe levate». E anche: «Siete fuori di mente», «Siete paranoici e patetici» o «Così rovinate tutto».

Sabato 12 ottobre 2013

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