I socialisti europei chiedono di espellere
Forza Italia dopo gli attacchi a Schulz

ROMA | Silvio Berlusconi ha ricordato a Martin Schulz, candidato del Partito socialista europeo alla presidenza della commissione Ue, quando, nel 2003, gli diede del «kapo». 

NESSUNA OFFESA, MA... | «Non volevo offenderlo», poi ha invitato gli elettori a non votarlo, e ha detto che per i tedeschi «i campi di concentramento non sono mai esistiti. Per loro» (i tedeschi) sono esistite solo «le fosse di Putin». Che naturalmente sono quelle di Katyn, tant'è che il leader di Forza Italia si è corretto subito.

SCHULZ | Ha replicato Schulz: «Berlusconi è sinonimo di odio, invidia e litigio» ed è «scandaloso» che «le stupidaggini» di oggi siano state dette per vantaggio elettorale, un comportamento che «contraddice quello che l’Italia è: un Paese meraviglioso e con un grande popolo». Ma il gruppo è con lui: Licia Ronzulli, candidata alle europee e capo delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo ha spiegato: «Su Schulz Berlusconi ha ragione. Rappresenta una parte del fallimento europeo: la Germania in quanto tale». 

STANISHEV | Per il presidente del Pse, Sergei Stanishev si è trattato solo di «un tentativo di distrarre l’attenzione dalle vere questioni delle prossime elezioni europee come il bisogno di maggiore occupazione e crescita in Europa». 

SWOBODA | Per questo, l’austriaco Hannes Swoboda, presidente del gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo ha chiesto che Forza Italia sia allontanata dal Ppe e ha ricordato che Berlusconi «non rispetta gli standard minimi di educazione e comunicazione richiesti in una campagna europea».