di Silvia Tozzi
MILANO | Nel primo pomeriggio a Quarto Oggiaro, quartiere di Milano, sono stati trovati due cadaveri. Uno era quello di Emanuele Tatone, classe 1961, l'altro di Paolo Simone, di due anni più vecchio, tossicodipendente. Un'esecuzione preceduta da un pestaggio.
I TATONE | La famiglia Tatone, originaria di Caserta, è leader nel quartiere nella gestione della droga, anche se Emanuele da tempo era uscito dai grosso giro criminali, perché dipendente dagli stupefacenti. Tra le imprese della famiglia tentati omicidi, furti, rapine, spaccio di droga. Emanuele viveva in una casa occupata in via Pascarella, a luglio aveva inscenato una protesta montando una tenda in cortile, dopo aver ricevuto lo sfratto dall’appartamento dove viveva con la compagna e la figlia. Tutti e quattro i fratelli sono finiti a turno dietro le sbarre: furto d’ auto, rapine (Adelina, la sorella, con un braccio ingessato usato come arma impropria), furto alla stanza, ricettazione, addirittura omicidio.
IL CADAVERE | È stato un passante, poco prima delle 15, a chiamare la polizia, quando ha visto un corpo sul ciglio della strada, all’altezza del civico 70 di via Lessona. Gli agenti, capeggiati dal dirigente della squadra mobile Alessandro Giuliano, hanno trovato anche il secondo cadavere, a una distanza di diversi metri, nella zona di orti curati dai cittadini a ridosso della strada.
Domenica 27 ottobre 2013
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