Guido Barilla: «No agli spot con omosessuali» si scatena il boicottaggio ela protesta in rete

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Guido Barilla: «No agli spot con omosessuali»
si scatena il boicottaggio ela protesta in rete

Ha detto: «Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell'azienda»

di Silvia Tozzi

Guido Barilla
Guido Barilla

ROMA | Guido Barilla, durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, alla domanda sul perché la sua azienda non faccia spot pubblicitari con famiglie gay, ha risposto: «Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell'azienda». E si è impantanato di più quando ha puntualizzato: «Volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all'interno della famiglia. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca».

L'ADOZIONE | Durante La Zanzara, Giuseppe Cruciani ha chiesto a Barilla di chiarire meglio l’aspetto del «non disturbare gli altri». Detto, fatto: «Un essere umano è un essere che può essere disturbato dalle decisioni di altri. Io rispetto tutti, ognuno ha diritto di fare quello che vuole a casa sua senza disturbare gli altri. Il matrimonio omosessuale lo rispetto perché riguarda due persone che vogliono contrarre il matrimonio, invece non rispetto l’adozione delle famiglie gay perché riguarda una persona che non è quella che decide».

FO | Dario Fo ha lanciato un appello su Change.org per chiedere alla Barilla di promuovere i valori dell'integrazione durante le prossime campagne pubblicitarie. E dice che dove c'è amore c'è famiglia.

GLI STRASCICHI | Sulla homepage di Barilla, altre scuse «Mi rammarico dei miei commenti inappropriati e desidero scusarmi con tutti coloro che si sono sentiti offesi, incluse le migliaia di dipendenti e partner che lavorano con Barilla in tutto il mondo. Mi rendo conto che le mie parole possano aver urtato la sensibilità di molti ma queste non riflettono correttamente le mie opinioni. Per chiarezza, desidero precisare che: ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho il massimo rispetto per tutti i tipi di unione e famiglie amorevoli».

BOICOTTAGGIO | In Rete si promuove il boicottaggio dell'azienda. Su Twitter nasce la campagna con l’hashtag #boicottabarilla. «Quella tra Banderas e la gallina non è una famiglia tradizionale».

ARCIGAY | Arcigay lancia la campagna Siamo tutti della stessa pasta. Commenta il presidente Flavio Romani: «Se per il signor Barilla le famiglie formate da gay e lesbiche non fanno parte della sua tavola, siamo noi a voltargli le spalle e a scegliere altri prodotti, culturalmente più sani e sicuramente più degni di stare sulle tavole degli italiani. Stiamo organizzando azioni di volantinaggio davanti ai supermercati per informare i consumatori. Il pensiero di Barilla introduce la discriminazione perfino a tavola, e sembra voler negare quel desco ideale alle nostre famiglie, sgradite come negli anni furono quelle di neri ed ebrei. Barilla è il rigurgito di un’Italia che non c’è più: glielo dimostreremo».

Venerdì 27 settembre 2013

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