di Silvia Tozzi
CASELLE | Si è trovato il responsabile del triplice omicidio (marito, moglie e nonna) del 3 gennaio a Caselle: Dorotea De Pippo, 52 anni, la ex colf della famiglia sterminata. La donna si era sempre dichiarata estranea ai delitti e una delle poche superstiti che conoscevano bene la villetta a due piani.
COMPLICE | Assieme al compagno (Giorgio Palmeri) ha assassinato Claudio Allione, la moglie Maria Angela Greggio e la suocera Emilia Campo Dall’Orto. Era in casa durante gli omicidi, avrebbe suonato il campanello assieme al compagno, che li ha uccisi. Lei continua a negare: «Sono innocente, quel giorno ero a casa mia e non ero con Palmieri».
LA PORTA | Sin da subito risultò chiaro che gli Allione, il giorno del delitto, avevano aperto la porta a qualcuno che conoscevano. Palmieri aveva fatto dei lavoretti solo una volta o due in quella villa, mesi prima, non era abbastanza noto. Palmieri continuava a ribadire: «Ho fatto tutto da solo», anche se nessuno glielo aveva chiesto.
ALTRE PROVE | Dalla villetta erano sparite anche tre carte Bancomat, che poi Dorotea aveva usato per fare acquisti prelievi subito dopo l’omicidio (fino al momento in cui la scoperta dei cadaveri) per 3mila e 700 euro. Dall’analisi delle celle telefoniche è emerso che Dorotea sarebbe trovata nella villetta nelle ore dei delitti. E che avrebbe telefonato alla signora Allione prima di presentarsi con Palmieri a casa sua, forse per avvisarla che sarebbe passata per un caffè.
PALMERI | Palmieri è in carcere da 17 giorni. sarebbe stato lui ad ammettere che il suo complice era Dorotea, già indiziata. Dorotea De Pippo aveva litigato con la famiglia Allione perché sospettata di aver rubato una collanina d’oro. Lei aveva sempre negato il furto. Era stata così allontanata dalla casa. «Soldi, giravano tanti soldi da loro…» si era lasciata sfuggire dopo gli omicidi, il giorno prima che arrestassero il suo compagno.
Sabato 25 gennaio 2014
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