Redazione Online
AGRIGENTO | Tensione alla cerimonia di commemorazione, sul litorale di San Leone ad Agrigento, per le 366 vittime del naufragio di Lampedusa dello scorso 3 ottobre, alla presenza del vicepremier Angelino Alfano, dei ministri dell'Integrazione Cecile Kyenge e della Difesa Mario Mauro. Il ministro dell'Interno è stato duramente contestato da un gruppo di eritrei e di attivisti al grido «Dove sono i sopravvissuti» riferendosi all'assenza dei 157 scampati alla strage rimasti a Lampedusa. Urla e slogan come «Farsa di Stato» e «Assassini, assassini. Basta con la Bossi-Fini».
ALFANO CONTESTATO | Il vice premier è stato costretto a interrompere le interviste e ad andare via scontato dalla sicurezza ha fatto un cordone attorno al ministro. Alfano ha poi replicato: «I cosiddetti attivisti che hanno gridato assassini sono quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libertà. Non l'avranno vinta: proteggeremo le nostre frontiere salvando vite umane».
L’INTERVENTO DELLA KYENG | A margine della cerimonia ha parlato anche il ministro Kyenge: «Questo è un momento molto importante in cui bisogna unirsi per riconoscere che per la prima volta è stata fatta una cerimonia ufficiale, insomma lo Stato riconosce persone che non hanno la nazionalità italiana».
LA PAROLE DI MAURO | «L'Italia è commossa per quello che è accaduto perché sente il dolore e la ferita profonda per tante persone che hanno sperato nell'Italia e nell'Europa mettendo a repentaglio la propria vita affinché cambiasse - ha detto Mauro - E siamo qui per ricordarci che ciò che ci unisce come uomini è più forte di qualsiasi altra considerazione. I sopravvissuti - ha annunciato - sono coloro che in primis avranno l'attenzione del nostro paese».
Lunedì 21 ottobre 2013
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