di Manuel De Pascalis
Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile, al centro, nel corso della conferenza stampa del 22 marzo 2020 |
Nel bilancio delle vittime del nuovo coronavirus “Covid-19” potrebbe esserci qualche errore di calcolo. Il nostro dubbio è nato dai numeri che quotidianamente vengono diffusi dal Dipartimento della Protezione civile sul proprio sito ufficiale e attraverso l’ausilio di grafici statistici. A noi pare che qualcosa non sia chiaro, e per questo cerchiamo di spiegarvelo con parole semplici. Diciamo, innanzitutto, che ogni giorno alle 18.00 dalla sede nazionale della Protezione civile, il capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, diffonde i dati ufficiali che gli organi di stampa (tutti, dalle tv alla carta stampata, alle radio, ai quotidiani online) riportano sulle proprie testate senza alcuna verifica, affidandosi completamente alla “bontà” della fonte che li diffonde. Il Dipartimento della Protezione civile, infatti, è parte della presidenza del Consiglio dei ministri. Per esempio, oggi domenica 22 marzo 2020, sono stati diffusi i seguenti dati, che di seguito riportiamo, mentre in parentesi sono indicati i dati del giorno prima, cioè di sabato 21 marzo 2020. Attuali positivi: 46.638 (ieri erano 42.681); Guariti: 7.024 (6.072); Deceduti: 5.476 (4.825). Il totale dei positivi sarebbe di 59.138 (ieri erano 53.578). In conferenza stampa, Borrelli ha annunciato che i nuovi guariti rispetto al giorno prima sarebbero 952, mentre i nuovi deceduti sarebbero 651. Sebbene sull’ultimo dato (quello dei nuovi deceduti) si debba attendere la conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, è anche vero che per i guariti non si deve aspettare altrettanta conferma (chi è guarito lo si vede dalle analisi, dai tamponi e dagli altri parametri di riferimento già in ospedale).
A questi dati, la Protezione civile divulga un ulteriore dato, quello relativo ai “nuovi attualmente positivi” (+3.957 in più di ieri), che se le parole usate sono corrette, riteniamo siano le persone che quotidianamente vengono scoperte positive al virus. Poco importa che esse siano asintomatiche o sintomatiche: se sono conteggiate come “nuove positive” noi intendiamo che alla prova del tampone queste si siano rivelate infette, dunque sono da annoverare fra i nuovi contagiati (cioè in più rispetto al giorno prima). Ecco che, secondo l’algoritmo della Protezione civile, il numero dei “nuovi positivi” viene sommato a quello degli “Attualmente positivi”. Gli “Attualmente positivi” vengono a loro volta sommati coi “Guariti” e con i “Deceduti” per ottenere il dato complessivo, quello dei “Totali positivi”, cioè il dato totale finale, il numero dei positivi vivi, dei guariti e dei caduti insieme. Stando ai dati ufficiali diffusi in conferenza stampa, al totale dei “Guariti” vengono sommati i “nuovi guariti” (+952), e ai “Deceduti” vengono sommati i “nuovi deceduti” (+651). Ed è qui che nasce il nostro dubbio: a noi pare che dal calcolo degli “Attualmente positivi” debbano essere sottratti i “Guariti” e i “Deceduti”, per ottenere un “Totale positivi” reale, veritiero, che quindi, secondo noi, non è quello diffuso dalla Protezione civile. Essa infatti non sottraendo “Guariti” e “Deceduti” dagli “Attualmente positivi” ci fa venire il dubbio che non solo gli “Attualmente positivi” reali siano meno, ma anche che il “Totale positivi” sia in realtà più basso del dato ufficiale diffuso. Si può quindi immaginare che, qualora la nostra intuizione fosse vera, dal Dipartimento sarebbero stati diffusi fino ad oggi dati molto più alti della realtà. Secondo i nostri calcoli, gli attuali positivi reali dovrebbero essere 34.138, mentre i “Totali positivi” (reali) dovrebbero essere “solo” 46.638.
Nella foto abbiamo inserito in un foglio di calcolo i dati diffusi dal 24 febbraio 2020 (giorno di inizio del grafico) ad oggi 22 marzo 2020 (il giorno in cui scriviamo). Si è partiti da un dato di 221 “Attuali positivi”, ma il dato non è mai diminuito nonostante, come detto, siano anche aumentati i “Guariti” e i “Deceduti”. Dov’è l’errore? Delle due, l’una: o la Protezione civile ingenuamente ha sbagliato nel conteggio dei dati, oppure la terminologia utilizzata (“Attualmente positivi” e “nuovi attuali positivi”) non è corretta. Ci auguriamo di esserlo noi, in errore, vista l’inquietudine generale in cui gli italiani si trovano a vivere in questi giorni, con l’economia ferma, il lavoro che si perde, la borsa che “brucia” miliardi, e la paura di contrarre il coronavirus. Ci auguriamo di sbagliare, che forse i numeri sono corretti e il panico giustificato. O forse no, dal momento che i numeri indicano persone.
Domenica 22 marzo 2020
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