di Silvia Tozzi
ANKARA | Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, per la prima volta, a 24 ore dal giorno in cui il Genocidio viene commemorato in tutto il mondo, ha offerto via lettera le proprie condoglianze ai discendenti degli armeni morti «nelle circostanze dell’inizio del XX secolo», specificando che «è un dovere umano capire e condividere la volontà degli armeni di commemorare le loro sofferenze durante quel periodo».
MOLTE VITTIME | Gli armeni non furono però le uniche vittime delle circostanze, perché, secondo Erdogan, gli eventi della fine dell’Impero Ottomano riguardarono anche turchi, arabi, curdi, e in ogni caso il suo messaggio non cambia niente sulla posizione della Turchia sui fatti storici del 1915, che secondo Erdogan vengono utilizzati come arma politica contro Ankara.
STERMINIO | La versione internazionale dei fatti parla di sterminio premeditato di un milione di persone, che Erevan vorrebbe vedere classificato come genocidio. La Turchia ha sempre respinto questa ipotesi, dicendo che le vittime non furono oltre 350mila e che soprattutto morirono per tragica fatalità durante i trasferimenti coatti della popolazione armena nell’est del Paese.
Venerdì 25 aprile 2014
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