di Silvia Tozzi
ROMA | Enrico Letta punta a un chiarimento immediato nel Consiglio dei ministri e in pochi giorni (martedì?) chiederà la fiducia delle Camere. Tutto questo per avere un immediato chiarimento politico con il Pdl, da blindare con una rinnovata fiducia del Parlamento, parlamentarizzando la crisi. Il premier è pieno di rabbia. Il Pdl ha umiliato il paese.
IL PDL | I ministri pidiellini hanno fatto sapere che nel chiarimento politico deve esserci anche il caso-giustizia (leggi condanna-Berlusconi) altrimenti «non si va da nessuna parte». Sandro Bondi fa sapere a Giorgio Napolitano che deve prendere atto della fine del governo e della legislatura. Insomma, i parlamentari Pdl sono pronti a lasciare e ieri hanno firmato le lettere di dimissioni. L’escalation politica porta verso la crisi. I fedelissimi di Berlusconi hanno deciso però di alzare ulteriormente il tiro. «Per reagire all’attacco contro Silvio Berlusconi, Forza Italia ha deciso di convocare una manifestazione per venerdì 4 ottobre, in concomitanza con la riunione della Giunta per le autorizzazioni del Senato». La manifestazione si chiama Siamo tutti decaduti. Diversa la posizione di Renato Brunetta: «La fiducia? Se sarà per il governo, non ci sarà alcun problema. Il problema sarà del Pd: con chi vota la fiducia, con la stessa maggioranza con cui vuol far decadere Berlusconi?».
NAPOLITANO | Giorgio Napolitano ha ribadito il suo no all’anomalia del voto anticipato, definita «una prassi tutta italiana». Secondo lui, questa è malapolitica che ha «smarrito ogni nozione del confronto civile», distruggendo il «rispetto istituzionale e personale».
IL PD | Il segretario del Pd Guglielmo Epifani invita Letta ad aprire in Parlamento un «chiarimento risolutivo» garantendo il sostegno del Pd. Ma osserva che dall'attuale situazione «non si può uscire con un nuovo giro di valzer, sotterrare oggi l'ascia di guerra e dissotterrarla domani».
Venerdì 27 settembre 2013
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