Disoccupazione in continua crescita. Dati Istat ancora scoraggianti

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la ripresa tarda ad arrivare, si parla di almeno un altro semestre di attesa

Disoccupazione in continua crescita
Dati Istat ancora scoraggianti

Il tasso di disoccupazione «cresce perché cala l’occupazione giovanile, diminuisce la percentuale di giovani tra i disoccupati, aumenta l’inattività tra i giovani», hanno sottolineato i tecnici dell’Istat

di Silvia Tozzi

Roberto Mangosi per El pais
Roberto Mangosi per El pais

ROMA | In settembre risulta all'Istat che in Occupati meno di due giovani su dieci. Nell’Eurozona è al 24,1%. Il dato generale italiano è al 12,5%, al top dal 1977

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE | Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre è salito al 40,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali su agosto e di 4,4 su base annua. Si tratta del valore più alto dall’inizio sia delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Il tasso di disoccupazione «cresce perché cala l’occupazione giovanile, diminuisce la percentuale di giovani tra i disoccupati, aumenta l’inattività tra i giovani», hanno sottolineato i tecnici dell’Istat. Il numero di disoccupati, spiega l'Istituto di Statistica, ha raggiunto a settembre quota 3 milioni e 194 mila persone, in aumento dello 0,9% rispetto al mese precedente (+29 mila persone) e del 14% su base annua (+391 mila). Guardando ai giovani, i disoccupati tra 15 e 24 anni sono 654 mila. L’incidenza dei disoccupati di in quella fascia d'età sul totale della popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni è del 10,9%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto ma in crescita di 0,6 punti su base. Per il 2020, l'Italia dovrebbe raggiungere un tasso di occupazione del 67% per quella data (nella fascia di popolazione tra 20 e 64 anni).

IL TASSO DI OCCUPAZIONE | Il tasso di occupazione si attesta al 55,4%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,2 punti rispetto a dodici mesi prima.

IN EUROPA | Nell’Eurozona la disoccupazione giovanile è al 24,1%. In Spagna il livello è al 26,6%, mentre in Grecia a luglio il tasso è al 27,6%. In Italia, il tasso calcolato dall’Istat si attesta al 12,5%. Insomma, i segnali di ripresa economica scritti nei dati sul Pil e sul clima di fiducia delle imprese hanno bisogno di più tempo, almeno un semestre.

Giovedì 31 ottobre 2013

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