di Fernando da Lisbona
Non mi stupiscono alcuni commenti in cui i miei articoli vengono definiti deliranti e non degni di pubblicazione: ciò mi dà ancor più la forza di continuare a dire ciò che penso... So benissimo di riportare opinioni controcorrente, scomode, non condivise da tutti. Me ne assumo paternità e responsabilità. Mi sta benissimo che possano venire evidenziate divergenze di pensiero e contrarietà concettuali; prendo atto di ogni obiezione portata con civiltà e la rispetto.
Quanto mi è stato riservato però non è sicuramente un’affermazione dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia. Mi chiedo come possa capitare, a duecento anni e più dalla rivoluzione francese, che vi sia qualcuno a paventare che il mio pensiero vada sanzionato e censurato. Non è una posizione che denota una contraddizione di fondo? Vi sono ad oggi idee di serie A e di serie B, C... per questo non degne di attenzione, anzi da aborrire? Purtroppo questo atteggiamento è più diffuso di quanto si creda tra i modernisti, buonisti, benpensanti, panciafichisti di sorta...
Ed ecco perchè propongo oggi alcune brevi riflessioni su come si vogliano fare andare nella società attuale certe cose ed ognuno si formi il proprio giudizio al riguardo:
L'ora di religione dev'essere sostituita con un'ora di tolleranza dell'omosessualità. Ce lo chiede l'Europa e ce lo chiedono i fratelli, le sorelle e i gender di religioni diverse.
Tra gli autori che scrivono su questa testata, anche Mario Adinolfi si è più volte espresso con preoccupazione sull'argomento, le sue opinioni sono state riportate da svariate fonti, ne riprendo ad esempio una del 2015: link . Se ne evince una realtà dai toni sconcertanti.
NdR: Gli autori dei testi sono responsabili dei dati, delle analisi delle opinioni in essi contenuti
Lunedì 26 agosto 2019
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