di Stefano Di Francesco
Avete capito bene. Col Sire, non solo si crea uno strumento finanziario utile al Paese, allo sviluppo, alla lotta alle disuguaglianze, ma si cambia paradigma.
Sarà l’inizio della fine della moneta a debito, quella creata dal sistema bancario, in favore della moneta positiva, moneta di Stato, creata senza debito e senza interessi passivi.
Una rivoluzione etica, morale, filosofica e religiosa: come infatti sosteneva già nel 1300 il teologo Nicola di Oresme “ il denaro non appartiene al sovrano, ma alla comunità ed ai singoli”.
Con il Sire si riafferma questo concetto: la moneta di Stato, la moneta della collettività che sostituisce la moneta a debito, creata dal sistema bancario attraverso il prestito ad interesse.
Perché è fondamentale capire la questione monetaria per comprendere l’economia? Semplice; tutta l’economia, si basa sul principio dello scambio di beni e servizi e ciò che permette queste transazioni è ovviamente lo strumento monetario.
Avere per decenni permesso al sistema bancario di creare la maggior parte della massa monetaria in circolazione (il 99% del totale) ha creato un sistema economico predatorio in cui vi sono crisi ricorrenti, bolle speculative, trasferimenti di ricchezza tra soggetti privati a vantaggio dei più ricchi e soprattutto si sono ampliate le diseguaglianze sociali.
Questo mondo al contrario avvantaggia pochissimi e danneggia la quasi totalità delle persone. Il Sire si propone da questo punto di vista come una soluzione immediatamente applicabile e realizzabile.
Ma cosa è il Sire?
La carta “SIRE” è una carta di credito apparentemente uguale a tante altre che usiamo, ma che in realtà ha molte altre funzionalità, perché collegata a due conti correnti gestiti e garantiti dallo Stato:
-un “conto corrente bancario in Euro” presso la banca pubblica “Medio Credito Centrale S.p.A.”, di proprietà 100% di Invitalia S.p.A., che a sua volta è di proprietà 100% del Ministero dell’Economia e delle Finanze (attualmente è l’unica banca pubblica al 100%, come la KFW in Germania e la BPI in Francia);
-un “conto corrente fiscale in Sire“, gestito direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dove saranno contabilizzate tutte le detrazioni fiscali di cui hanno diritto nei prossimi anni cittadini e imprese (come le agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie, adeguamenti sismici, elettrodomestici, caldaie, fotovoltaico, ecc…) ma che sono utilizzabili fin da subito come mezzo di pagamento ad accettazione volontaria.
Questa carta permetterà di creare ricchezza, investimenti, sviluppo, benessere senza dover ricorrere al debito, senza andare incontro alla ciclicità del sistema economico dovuto alla preponderante presenza della moneta bancaria, creata mediante i prestiti.
Oggi infatti, ll sistema capitalistico è strutturato in modo da generare crisi periodiche perché:
1 – la natura intrinseca del capitalismo, induce gli agenti economici a comportamenti sempre più rischiosi; nelle fasi di crescita, il settore bancario è maggiormente propenso a concedere credito, perché i soggetti hanno più denaro od hanno acquistato beni da poter fornire a garanzia del debito;
2 – l’accumulo di debito globale avviene ad un ritmo molto superiore alla crescita dei redditi e della produttività;
3 – il risultato è l’aumento delle disuguaglianze nella distribuzione dei redditi all’interno del sistema economico.
Che il sistema sia instabile ed insostenibile lo dimostra il fatto che mentre negli anni 70 per avere una crescita del PIL di 1 dollaro era necessario indebitarsi per un solo dollaro, negli ultimi anni questa relazione è passata ad un rapporto di 5,4 dollari di debito per un misero dollaro di espansione del PIL! !
Come già detto, l’economia, nel suo complesso, è rappresentata dalla somma delle transazioni che avvengono nei vari mercati. Le transazioni sono semplicemente scambi tra venditori ed acquirenti. I beni oggetto delle transazioni possono essere beni reali, servizi o asset finanziari. Gli scambi si realizzano cedendo moneta (contante o credito concesso dalle banche commerciali) in cambio di beni e servizi.
Sommando quindi la moneta totale nel sistema ed il credito presente nello stesso, si ottiene la spesa complessiva nel sistema economico.
Il contante però è solo il 7% della moneta totale, mentre il credito bancario rappresenta ben il 93%. La differenza sostanziale tra le due diverse anime monetarie sta nel fatto che mentre il contante rappresenta una componente stabile perché varia in modo prevedibile, il credito bancario è assai più volatile e soggetto a variazioni più consistenti.
Il credito bancario, è la chiave di funzionamento del sistema economico nel breve e medio termine.
Questo è tanto più vero quando ci troviamo in condizioni come quelle dell’Italia ovvero di un Paese che da anni persegue Avanzi primari di bilancio (cioè sottrae soldi al sistema economico reale) e contestualmente vede il credito bancario ridursi in modo significativo (-66 miliardi di euro solo negli ultimi 12 mesi).
Senza moneta nel sistema, l’economia reale non cresce, non c’è sviluppo. Non servono a nulla le riforme strutturali, la lotta all’evasione, la riduzione della spesa pubblica: anzi, tutte queste misure hanno l’effetto di amplificare la profondità della crisi.
Ecco che dunque lo Stato deve giocare un ruolo vitale; utilizzare la Sovranità monetaria di cui è titolare esclusivo e creare quella moneta che manca al sistema per permettere allo stesso il raggiungimento dei livelli di piena occupazione e di crescita desiderata.
Il Sire è il mezzo più idoneo a raggiungere tal fine, in tempi brevi, certi e nel pieno rispetto delle norme e dei Trattati. Creare quella liquidità per rimettere in moto il sistema Italia e poter finalmente tornare a crescere in modo lineare, equo e sostenibile.
Lunedì 24 giugno 2019
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