di Silvia Tozzi
ROMA | Il premio Nobel, Dario Fo, polemizza con la Santa Sede, proprietaria dell’Auditorium Conciliazione di Roma, dove avrebbe dovuto tenersi il reading/spettacolo commemorativo sulla moglie, Franca Rame, scomparsa nel maggio scorso.
DARIO FO | «Non ci autorizzano a procedere con la rappresentazione del testo di Franca. Hanno dichiarato: Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame». L’artista parla di una «censura che spegne la gioia che Papa Francesco ci sta regalando». Fo parla «è un autogol terrificante da parte della Santa Sede. Mi hanno fatto un grande regalo, forse mi vogliono bene, perché così non fanno che farmi pubblicità». Fo sta scrivendo una lettera ufficiale per avere chiarimenti.
GLI ACCORDI | Secondo Fo, il Vaticano non avrebbe autorizzato la rappresentazione - prevista secondo accordi per il 18 gennaio- del suo spettacolo tratto dal libro In fuga dal Senato (pubblicato postumo da Chiarelettere) in cui la Rame ha raccontato i 19 mesi in Parlamento, conclusi nel gennaio del 2008 con le dimissioni.
IL TEATRO | «Per la tappa romana del tour avevamo scelto quel teatro perché l’ultima volta, due anni fa, avevamo recitato là il Mistero buffo e fu un trionfo, 1.800 posti tutti esauriti, il pubblico in visibilio».
IL VATICANO | Dal Vaticano, intanto, pur non entrando «nel merito specifico dell’episodio» si ricorda che l’Auditorium della Conciliazione, di proprietá della Santa Sede, non è gestito «nè direttamente nè indirettamente da societá che possano essere ricondotte al Vaticano». Ovviamente, nel contratto «vi sono clausole che riguardano la tipologia degli spettacoli e degli eventi che quello spazio è autorizzato a ospitare».
Venerdì 1 novembre 2013
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